McKinsey alla ricerca di un partner per Hopa

Il consiglio di amministrazione della holding ha affidato ieri il mandato alla società di consulenza

da Milano

Prosegue il riassetto di Hopa, la finanziaria bresciana protagonista dei raid di Emilio Gnutti. Ieri cda della società ha formalmente affidato a McKinsey l’incarico di trovare un partner per la crescita. La società di consulenza dovrà «identificare la controparte che accompagnerà Hopa nel suo processo di sviluppo». Lo afferma una nota della società diffusa al termine del consiglio che ha proseguito gli approfondimenti sul piano strategico industriale predisposto con l’assistenza della stessa McKinsey.
Nella ricerca del partner, la società di consulenza agirà «d’intesa con il presidente e l’amministratore delegato» e procederà contattando «gli attuali soci di emanazione bancaria e assicurativa e altre istituzioni finanziarie non attualmente presenti nella compagine societaria». Il cda ha anche stabilito le linee guida della futura attività di Hopa. La società si focalizzerà sulle attività di merchant banking, advisory e family office, concentrandosi sul tessuto imprenditoriale di aree geografiche che sono storicamente sue aree di riferimento, quali la Lombardia, il Veneto e l’Emilia «sfruttando le competenze esistenti nell’ambito della base imprenditoriale presente nell’attuale azionariato. Per poter svolgere al meglio tale attività, il cda ha deliberato di ridefinire dunque l’assetto societario identificando, a fianco della base azionaria storica di riferimento, un partner industriale finanziario che la accompagni in tale processo».
Cuore dell’azionariato di Hopa sono i piccoli imprenditori riuniti a suo tempo da Gnutti nella società Fingruppo, che detiene attualmente poco più del 30% del capitale. Un altro 30% abbondante è in mano a singoli imprenditori (tra gli altri i Lonati, Lucchini, lo stesso Gnutti). Il resto del capitale è in mano a banche come Monte dei Paschi, Antonveneta, Popolare Italiana, Popolare di Vicenza, Banco di Brescia. Un’altra quota fa capo a Unipol.

Molte di queste istituzioni finanziarie hanno società attive nel campo del merchant banking (da Efibanca per la Popolare italiana a Interbanca per Antonveneta) il cui percorso potrebbe incrociarsi, anche a livello di partnership con una Hopa trasformata in banca d’affari. Non più tardi di un mese fa si era parlato di un asse privilegiato con Mps Merchant. L’indiscrezione giornalistica non aveva però trovato conferma.

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