Il giorno dopo lo storico discorso di Barack Obama al Cairo, la stampa araba è generalmente positiva, ma con qualche distinguo. I giornali egiziani sottolineano le sue citazioni del Corano e i toni di rispetto usati nei confronti dellislam e citano il grande imam di Al Azhar, secondo il quale «il presidente americano ha commosso i musulmani». Ma si chiedono anche «quale sarà la risposta israeliana a questa nuova era dellalleato americano». Il quotidiano arabo internazionale «Al Hayat» si chiede se Obama «avrà la capacità, dopo aver confermato di avere la volontà». Numerosi giornali, dalla Giordania al Libano al Qatar, sottolineano limportanza del nuovo linguaggio e del nuovo messaggio inviato da Obama ai musulmani. Più prudenti e pragmatici i giornali dei Paesi del Golfo, che più direttamente devono fronteggiare la volontà di potenza del vicino sciita iraniano. A Obama si chiede «meno retorica e più pragmatismo» e il saudita «Arab News» afferma che «ora è tempo che Obama agisca».
In Israele la stampa critica più Netanyahu che Obama, prendendosela col premier per la sua politica di espansione degli insediamenti. Il moderato «Yediot Ahronot» arriva a suggerire a Netanyahu di cambiare alleanze e a cercare unintesa coi centristi di Kadima. A sinistra, «Haaretz» plaude a Obama e al suo «epitaffio dell11 settembre».
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