da Milano
Capitalia ha in mano il 9,39% e Unicredit l8,68% ed è questultima la quota che le due banche si sono impegnate a cedere. Si assottiglierà così il peso del gruppo A (soci bancari), che rispetto al vecchio accordo parasociale è rimasto immutato al 21,67%. Questi ed altri dettagli sono stati resi noti ieri con la pubblicazione di un estratto del nuovo patto di sindacato di Piazzetta Cuccia, che vincola il 47,94% dellistituto. E nel quale i soci esteri del gruppo C, scesi all8,96% dopo la disdetta di Dassault, potranno salire all11%, «anche attraverso nuovi investitori».
È scesa invece al 17,31% dal precedente 21,55% la partecipazione degli azionisti industriali del gruppo B, a seguito della disdetta di Fiat, Telecom e Finsev. In controtendenza Mais Partecipazioni (Seragnoli), presente con lo 0,22% sindacato, che «ha comunicato che apporta al patto, in esercizio della propria facoltà di acquisto, ulteriori 260.300 azioni Mediobanca».
I francesi guidati da Vincent Bollorè infine, che avevano il 9,52%, possono contare ancora, fuori dal patto, sul pacchetto (1,88%) di Groupama eccedente il limite del 3% riservato alla compagnia transalpina, la quale ha vincolato il 2,86%. Anche nella nuova stesura dellaccordo parasociale viene ribadito che Groupama «perverrà gradualmente a una titolarità non superiore al 3 per cento».
Più in generale, nel recepire le modifiche «prevalentemente connesse al sistema di governance dualistico», il patto si configura come un «accordo di blocco avente la finalità di assicurare la stabilità dellassetto azionario di Mediobanca, nonchè la rappresentatività degli organi di gestione, a salvaguardia dellunitarietà di indirizzo gestionale dellistituto».
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