Mediobanca, confronto Geronzi-Nagel

da Milano

Mediobanca riprende il cammino di ritorno verso la governance tradizionale, imperniata su cda e collegio sindacale, abbandonando il sistema duale adottato poco più di un anno fa. Ieri il primo incontro dopo la pausa estiva tra il presidente del consiglio di sorveglianza Cesare Geronzi, grande tessitore della svolta, e l’ad Alberto Nagel. Un’occasione di «disgelo» tra i due banchieri dopo le frizioni che hanno attraversato il vertice dell’istituto nei mesi scorsi. Tanto che Geronzi e Nagel la prossima settimana torneranno a confrontarsi su come assicurare lo sviluppo della banca e decidere i passi da compiere prima del definitivo passaggio in assemblea sulla governance previsto in ottobre. Alla fine di luglio, il consiglio di sorveglianza aveva preso atto «dell’opportunità di valutare l’adozione del sistema tradizionale», composto da cda e collegio sindacale, e aveva dato mandato al comitato governance di mettere a punto, «sentito il management», il nuovo progetto. Prossima scadenza il 18 settembre, con la riunione per l’esame dei conti annuali.
Resta da sciogliere tuttavia il nodo della fusione in un unico organo dei 21 membri del consiglio di sorveglianza e dei 5 manager del consiglio di gestione.

Così come non è chiara la posizione definitiva adottata da Unicredit (primo azionista di Piazzetta Cuccia); dove alcuni grandi soci hanno chiesto al presidente Dieter Rampl di convocare un vertice per verificare il percorso intrapreso da Geronzi.

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