da Milano
I soci francesi ostentano tranquillità su Mediobanca. I sospetti sul fatto che Unicredit possa ambire al controllo di Generali attraverso Mediobanca «non sono giustificati». A sottolinearlo è Tarak Ben Ammar, che di Piazzetta Cuccia è consigliere di amministrazione in rappresentanza del gruppo dei soci internazionali.
Nel sottolineare di ritenere «ottima» per lItalia la fusione di Capitalia in Unicredit, Ben Ammar ricorda come lad di Piazza Cordusio Alessandro Profumo «abbia sempre operato in totale trasparenza fin dal nostro ingresso senza mai fare il doppio gioco». Quanto al ruolo del presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, Cesare Geronzi, sottolinea la sua funzione di «garante dellequilibrio» tra i soci. Una stabilità, quella di Mediobanca, che si riflette sullandamento del titolo a Piazza Affari «con lottima performance dei conti». Ben Ammar osserva come «Mediobanca con Generali è fra i pochi titoli che non sono stati danneggiati dallattuale turbolenza dei mercati». A settembre la quota di Capitalia sarà gestita da Mediobanca in vista della cessione ai soci: «prima cerano due banche che avevano ciascuna il 9% ,adesso ce ne sarà una sola. La questione della distribuzione della quota eccedente il 9,3% sarà affrontata a settembre».
Ben Ammar chiarisce inoltre come non abbia avuto una parte attiva nellacquisizione del 2% di Mediaset da parte del fondo di Abu Dhabi Adia. «In questo caso non ho fatto da consulente - spiega - ma non vedo niente di strano nel fatto che i fondi internazionali credano alla crescita di aziende come Mediaset, Mediobanca, Generali».