Massimo Gramellini, editorialista dell'illuminato quotidiano «La Stampa», gongola perché la vicenda della bambina bielorussa si è conclusa con una decisione sapiente, grazie alla quale gli italiani si rendono conto che il Medioevo è finito. È singolare che non sia un teologo ma un intellettuale laico e democratico, educato nella Torino azionista e giustizialista, nella Torino di Bobbio e di Galante Garrone a rammentare che, nel Medioevo, la dignità della persona umana prevaleva sul senso dello stato. Nella presente congiuntura storica, segnata dalla balordaggine oscurantista, che pretende di recidere le radici cristiane dell'Europa per elevare gli europei alla condizione di figli di nessuno, il ragionamento di Gramellini quantunque recitato a testa in giù e col cuore rivolto al partito d'azione, è un raggio di luce. Il richiamo al Medioevo, infatti, evoca la legge non scritta che rischiamo di affondare insieme con la memoria delle radici cristiane: il primato della dignità umana sulla dignità dello stato.
Ora un episodio narrato da il sire di Joinville chiarisce l'autorità che il primato della persona esercitava nel Medioevo il santo re Luigi dei francesi, per interrompere le fatiche di un suo viaggio, sostò in prossimità di un orto e sciolse il suo destriero affinché potesse brucare l'erba. Sennonché il cavallo entrò nell'orto devastandolo. La padrona dell'orto, una vecchia contadina, visto il disastro prese ad inveire contro il cavaliere che aveva permesso il danno. Di conseguenza i cavalieri che accompagnavano il re arrestarono la vecchia, accusandola di lesa maestà. Ma il re Luigi intervenne dicendo che non si doveva accusare la vecchia ma risarcirla del danno subito. E scusandosi consegnò alla vecchia una moneta d'argento.
È questo il Medioevo che la cultura moderna ha tentato di seppellire nascondendo l'arma della distruzione morale dietro gli ovvi ma incongrui, pretestuosi e alibistici argomenti della scienza che progredisce e via con il bla-bla-bla. Il senso dello stato esige che la restituzione della bambina Maria allo stato che l'ha ricoverata in un luogo di violenze e di abusi, il senso dello Stato - senso moderno e non medievale, come insegna Gramellini - esige che le ragioni dello stato prevalgano sulle ragioni della persona. Il senso dello stato s'inchina davanti all'ultima isola dell'arcipelago Gulag e al suo corretto ambasciatore, quel signorino bellino, elegantino, e antipatichetto.
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