Medusa teme il fuoco amico per il film di Costanzo jr.

Roma I titoli italiani in concorso a Venezia? Sulle dita di una mano: lo storicista Noi eravamo (Mario Martone), il romanzato Vallanzasca (Michele Placido), il leggero La bellezza del somaro (Sergio Castellitto) e l’impegnativo La solitudine dei numeri primi (Saverio Costanzo). Proprio quest’ultimo film (con Luca Marinelli, Alba Rohrwacher, Isabella Rossellini), coprodotto da Mario Gianani con la Germania e la Francia e tratto dall’omonimo bestseller di Paolo Giordano (Mondadori), mette in pensiero il quartier generale di Medusa, distributrice della pellicola. Memori della pessima accoglienza tributata, l’anno scorso a Venezia, a Baarìa di Tornatore (dopo un caldeggiamento di Berlusconi da Danzica), gli uomini del gruppo di via Aurelia Antica temono soprattutto il fuoco amico, inveterato vizio italico. «Mentre i francesi difendono a spada tratta il loro cinema, come difesero Zinedine Zidane da ogni attacco, noi denigriamo i nostri film», dice Claudio Trionfera, capo della strategia comunicativa di Medusa, ricordando anche «l’accoglienza malevola» riservata a La doppia ora di Giuseppe Capotondi, sempre in sede di Mostra veneziana. Chi si scotta con l’acqua calda, teme pure quella fredda, così in queste ore si decide se mandare davvero il costoso film di Costanzo jr. in prima linea, rischiando l’antipatizzazione preconcetta (dati storia e cast, il film corre comunque da solo), ascrivibile in parte alla sovraesposizione del gruppo guidato da Giampaolo Letta.

Il fuoco amico, in genere, è destinato ai cavalli di razza con voglia di competizione e, per fortuna, esistono aree di ristoro-nostalgia made in Italy. Come la retrospettiva, dedicata da Alessandro Gassman al padre Vittorio, nel decennale della scomparsa del mattatore: il docufilm di Gaetano Scarchilli EvViva Gassman!, sarà proiettato il 1° settembre.

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