«Non ho motivo di dubitare che Penelope sarà una bambina amatissima da una madre affettuosa e intelligente. Ciò che mi lascia perplessa è piuttosto la richiesta di una dichiarazione sulla vicenda che mi è pervenuta dallo staff della Nannini poche ore prima della nascita della piccola. Con una curiosa motivazione: «stiamo raccogliendo alcune affermazioni da parte di politici, preti, personaggi dello spettacolo, per creare un po di dibattito intorno a questo evento». Lo scrive il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, in un intervento pubblicato ieri dal quotidiano cattolico Avvenire. «Non ho ancora avuto figli, spero di averne in futuro, ma - spiega la Meloni - immagino che a qualche ora dal parto penserei a tante cose, tranne che a far chiamare il mio ufficio stampa per raccogliere delle dichiarazioni utili ad avviare un po di dibattito intorno alla nascita di mio figlio. Ecco perché sono francamente altre le storie alle quali applicherei le entusiastiche parole con le quali, ad esempio, la mia amica Giulia Bongiorno salutava ieri, dalle colonne del Corriere della Sera, le donne libere come la Nannini, che non si arrendono mai». «Il retroscena - commenta il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio - è eloquente: lo staff che punta a usare levento che usa la sua protagonista e rende definitivamente il suo vissuto, al pari di un suo disco, mero «prodotto» da promuovere. Proprio come «prodotto» (di desiderio e non di relazione) è la bambina che è stata generata e promossa, e che nascerà già orfana.
Un tempo, forse, avremmo parlato di dolente cosificazione delle persone», oggi, conclude Tarquinio, «vorrei solo dire il mio augurio più tenero a una bimba ancora non nata: Penelope abbia amore e più famiglia possibili, non uno staff».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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