«Considero inaccettabile il principio per cui chi minaccia violenza ottiene la soppressione di un diritto fondamentale come quello di manifestare il proprio pensiero, condivisibile o meno che sia». Il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni ha criticato la decisione di negare Casapound, puntando il dito contro «la dittatura dei centri sociali».
«Temo che questa decisione - ha sottolineato - salutata con soddisfazione dagli esponenti di alcuni partiti evidentemente solo a parole democratici, rischi di alimentare le tensioni, spingendo i giovani fuori dalla legalità e dentro un sistema di rivendicazioni privo di fiducia e considerazione nelle istituzioni democratiche della nostra nazione. Per quanto mi riguarda, resto convinta che chiunque, sia di destra o di sinistra, debba poter esercitare i propri diritti di libertà». I responsabili di Casapound e Blocco Studentesco hanno fatto sapere che se oggi, dopo lincontro di alcuni esponenti del Pdl ovvero Luca Gramazio, Ugo Cassone e Francesco Alacri, con il questore, venisse proposta loro come alternativa una manifestazione di piazza invece di un corteo, accetterebbero. «Comunque vada il 7 maggio manifesteremo», hanno sottolineato.
volgimento delliniziativa nella capitale promossa dal movimento di destra per il prossimo 7 maggio, che ieri aveva ricevuto lo stop dalla Questura di Roma per motivi di ordine pubblico. «Sarebbe gravissimo se le istituzioni e il questore della capitale negassero la nostra manifestazione, la cui autorizzazione era stata chiesta già lo scorso 4 marzo con due mesi di anticipo - hanno spiegato il coordinatore regionale di Casaopound Andrea Antonini e il responsabile nazionale di Blocco Studentesco Francesco Polacchi - cedendo al ricatto dei collettivi e dei centri sociali. Bisogna cercare di non creare un precedente affinchè i gruppi di estrema sinistra possano riuscire a far negare qualsiasi manifestazione. In merito allipotesi di un sit-in antagonista annunciato sempre per il 7 maggio dallAnpi gli esponenti hanno commentato: «Vedremo la differenza tra la nostra festa e la loro tristezza». «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.