«Se questo Paese vuole un futuro, deve imparare a riconoscere l'attualità di figure come quella di Sandro Pertini». Con queste parole il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha salutato ieri mattina, a Stella San Giovanni - nell'entroterra savonese -, l'apertura al pubblico del museo «Casa Pertini». Uno spazio ricavato in una porzione della casa dove il 25 settembre 1896 nacque e visse per oltre trent'anni il settimo presidente della Repubblica. A tagliare il nastro, Diomira Pertini, nipote ottantaduenne dell'ex capo dello Stato, e alcuni rappresentanti della famiglia Tonna, discendenti di Marion Pertini (sorella di Sandro). Numerose anche le autorità presenti che hanno partecipato alla prima visita al museo: i sindaci di alcuni comuni vicini, gli assessori regionali Fabio Morchio e Carlo Ruggeri, oltre al sindaco di Stella Anselmo Biale.
«Io sono tra coloro che hanno la fortuna di ricordare Pertini da quando, ancora giovane, faceva i comizi - racconta Biale nel suo intervento - un ricordo fulgido del grande uomo che è stato». Poi la lista dei ringraziamenti, in primo luogo alla Regione che ha contribuito alla ristrutturazione di "Casa Pertini" con un finanziamento di 250 mila euro, salvandola dalla vendita a cui sarebbe stata probabilmente destinata. «Questo edificio - ha commentato Fabio Morchio, assessore regionale alla Cultura - è una memoria importante per tutti gli italiani, soprattutto per i valori che hanno animato la vita di Pertini ed è per questo che va difeso».
All'interno del museo, al primo piano dell'edificio, sono custoditi molti degli oggetti che hanno accompagnato il Presidente nel corso della sua vita: le celebri pipe, i suoi cappelli, il cappotto color cammello, libri, documenti e fotografie. Il museo sarà anche sede dell'archivio, della biblioteca e dell'emeroteca dedicati a Pertini.
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