Cronaca locale

«Meno caos e ingorghi con il parcheggio»

I residenti: «Migliorerà la piazza. A opporsi è chi ha già il box sotto casa». L’esperto: «Va fatto, è un bel progetto»

Le polemiche sul futuro parcheggio sotterraneo di piazza Sant’Ambrogio, di cui anche il Giornale ha riferito, vedono molto agguerrito il «fronte del sì», fatto di residenti che intendono difendere a tutti i costi la realizzazione di un intervento che considerano, sotto tutti i punti di vista, «migliorativo». Osserva l’architetto Manuela Minutillo, che vive in prossimità della piazza da due anni: «I residenti sono tutti favorevoli; anzi, dicono: finalmente! Se non lo fossero, non crede che si sarebbero costituiti dei comitati, come sempre avviene in questi casi?».
Ribatte caustico Andrea Saporetti, imprenditore, qui dal 1994: «Il comitato c’è, ed è sotterraneo. È fatto di quelle famiglie dai nomi altisonanti che abitano qui da sempre e che il box ce l’hanno sotto casa. A loro il parcheggio non manca, e non vogliono saperne di convivere con un cantiere sotto casa per un paio d’anni». Entrambi, la Minutillo e Saporetti, hanno prenotato il futuro box e incrociano le dita per esserne assegnatari. «Ogni sera - osserva l’architetto - torno a casa e passo almeno mezz’ora a cercare un posto per l’auto. La domenica non posso invitare nessuno, non c’è parcheggio e nessuno vende i “gratta e sosta” perché l’unico tabaccaio è chiuso. E i vigili danno multe anche di festa, implacabili». Aggiunge Saporetti: «C’è una battaglia quotidiana anche per parcheggiare negli spazi per residenti, perché nessuno li rispetta, e in zona ci sono locali molto frequentati».
«Le critiche non reggono» osserva Angelo Bugatti, docente di composizione architettonica a Pavia, vice presidente della commissione edilizia del Comune e membro del direttivo di Italia nostra. «Italia nostra è un’associazione molto cautelativa - sottolinea - è molto attenta al sistema della città». Ebbene? «Ritengo che il parcheggio vada fatto se l’indagine archeologica, come pare, non ha dato risultati significativi; se il progetto, e non è pensabile il contrario, è strutturalmente valido; se la superficie, e il disegno lo prevede, sarà migliorata. Anzi, devo dire: è un bel progetto. Ed è inserito nel piano parcheggi del Comune, quindi già rispetta le compatibilità urbanistiche». Bugatti, che pur vive in via Carducci, non ha ancora richiesto il box.
Sul miglioramento della piazza tutti concordano: «Saranno tolte le auto dalla superficie - sottolinea il professore - sarà sistemato e valorizzato il verde, la rampa sarà una sola, verso la caserma della polizia. Oggi è una piazza disordinata». Aggiunge Saporetti: «Non si dica che i monumenti sono rispettati ora, con autobus e auto, e che lo smog fa alla basilica meno danno degli scavi. E nel mondo non conosco un’area universitaria senza una zona pedonale di sfogo».
Chiediamo a Bugatti: c’è una corrente di pensiero contraria ai parcheggi in centro perché attirano traffico... «Innanzitutto - risponde - questo sarà riservato per metà ai residenti e per metà al pubblico, e le case della zona sono quasi tutte sprovviste di autorimesse. Ma l’attrattiva di una zona è fatta dalle funzioni, non dai parcheggi. Qui siamo a pochi passi dal centro, ci sono l’Università Cattolica, la caserma, l’asse commerciale di corso Magenta; il parcheggio risolve i problemi, non li crea».
Allora, perché si sono sollevate voci contrarie? Manuela Minutillo ha una propria convinzione: «I pochi, introvabili, garage in affitto sono di proprietà di assicurazioni e grandi proprietari, e costano almeno 5mila euro all’anno. Evidentemente alcuni hanno interesse a mantenere questa situazione». Aggiunge Saporetti: «C’è un proverbio inglese che dice più o meno: tutto bene, basta che non sia nel giardino di casa mia. Ecco la logica del fronte del no che, appunto, non ha una logica». E la giovane architetto: «Si dice tanto che il centro viene snaturato dal terziario: ma se si vuole che continui ad essere abitato è essenziale che si creino condizioni di vita accettabili per i residenti».

Conclude Saporetti: «Non fare il parcheggio sarebbe una vera follia».

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