«Menu à la carte» per una Pasqua a base di mostre

Si può scegliere tra il romanticismo di Hayez e le avanguardie russe, tra le icone russe e l'arte contemporanea. Il banchetto pasquale delle mostre è ghiotto e se avete deciso di rimanere a casa in questi giorni di festa, sappiate che i musei non chiudono i battenti. Anzi, si configurano come valide mete per una gita fuori porta. Cominciamo da nord. Vale una puntata appena fuori confine la raffinata mostra «Julius Bissier. Pittore del metafisico» (aperta domani e lunedì dalle 10 alle 17, fino al 14 giugno) nel Museo Cantonale d'arte di Lugano, che dimostra come, evitando le mostre-evento e i cosiddetti arti-star, si possa promuovere sul territorio un'eccellente politica culturale, capace di attirare pubblico dall'estero. Poco lontano, al Museo d'Arte, chi cerca atmosfere futuriste anche fuori Milano può approfittare degli ultimi giorni di apertura della mostra «La dinamo futurista. Omaggio a Umberto Boccioni» (dalle 10 alle 18). Tappa poi obbligata a Bergamo per due mostre diverse tra loro, ma ugualmente imperdibili. La più «pasquale» è allo Spazio Viterbi nel palazzo della Provincia: «L'oro dell'anima» presenta una selezione di icone russe provenienti dal Museo Tretyakov di Mosca. Si tratta di una cinquantina di opere-gioiello, scelte dai curatori del museo di arte sacra russa più importante al mondo, per dimostrare la magnificenza di quest’arte immortale (fino al 14 giugno, aperta a Pasqua e Lunedì dell'Angelo dalle 9 alle 19). Atmosfere diverse, ma non meno suggestive, alla Gamec di Bergamo: qui il curatore Giacinto di Pietrantonio ha ideato, con un centinaio di opere che spaziano dal Quattrocento al contemporaneo, un viaggio tra i temi universali dell'arte («Esposizione universale», fino al 14 giugno, aperta a Pasqua e Pasquetta). Anche al lago si può andar per mostre: a Como la settecentesca Villa Olmo si è aperta alle avanguardie storiche russe: opere di Vassily Kandinsky, Marc Chagall, Kazimir Malevic e del meno noto (ma molto interessante) Pavel Filonov, provenienti dal museo di Stato di San Pietroburgo, testimoniano una straordinaria stagione artistica di cui i tre oli su vetro di Kandinsky (Nuvola dorata, Amazzone con i leoni e Amazzone sulle montagne) sono forse i pezzi più belli (aperta a Pasqua e Pasquetta, dalle 9 alle 22). Procedendo verso la «Bassa», facciamo un salto a Pavia dove «Il bacio. Tra Romanticismo e Novecento» (Castello Visconteo fino al 2 giugno, aperto a Pasqua e Lunedì dell'Angelo dalle 10 alle 20) è una mostra godibile per tutti, con opere che omaggiano l'amore forza universale. I quadri, oltre al celebre «Bacio» di Hayez, spaziano dall’Ottocento al Novecento, con tele firmate da De Chirico a Manzù. A Vigevano c'è «Leonardo: una mostra impossibile», allestita suggestivamente nei sotterranei del castello con le riproduzioni digitali dell'opera pittorica di Leonardo in scala uno a uno e ad alta risoluzione. La Gioconda, l'Ultima Cena, la Dama con l'ermellino, la Vergine delle Rocce sfilano - miracoli della tecnologia - l'una accanto all'altra (fino al 30 giugno, aperto domani e lunedì dalle 10 alle 19). Il marketing culturale della provincia punta sovente su nomi famosi: a Cremona, nel museo civico Ala Ponzone (fino al 28 giugno), hanno addirittura scelto Picasso.

Per fortuna hanno badato non solo alla forma ma anche alla sostanza: ecco allora per la prima volta in Italia le 300 incisioni realizzate nel '68 dall'anziano pittore che espresse in queste opere tutto il suo universo immaginifico ("Suite 347" è aperta a Pasqua e Pasquetta dalle 10 alle 18).

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