«Le turbolenze finanziarie non sono ancora finite». A conferma delle parole pronunciate ieri da Mario Monti, ecco unaltra giornata di passione scandita ieri da unasta dei Btp deludente e dal rimontare degli spread fino a quota 518. Un triste déjà vu, dopo il parziale raggio di sole di mercoledì con lasta da schiacciamento tassi dei Bot. Il problema è che appena il Tesoro ha ribussato al mercato sulle scadenze lunghe, ha ricevuto la solita risposta: «Compro solo se sono ben remunerato». Ecco perché sui titoli decennali le richieste sono state corpose, ma a prezzo di rendimenti appena di un soffio schiodati dal 7%. Gli uomini di mercato hanno infatti arricciato il naso: «Continuare a finanziarsi su questi livelli non è un bel segnale». Anche perché il Tesoro spagnolo riesce a collocare i Bonos a tassi nettamente più bassi.
Colpa anche dellofferta un po troppo ravvicinata dellItalia, costretta a presentarsi sul mercato ogni 10 giorni con collocamenti da 7, 8 o 10 miliardi di euro. Poi capita di non riuscire a «piazzare» lintera emissione. È successo proprio ieri con i Btp, offerti per 7,5 miliardi ma collocati per 6,2 miliardi. E malissimo è andata lasta del Ccteu, richiesto per solo 800 milioni. Unica parziale consolazione, il consistente calo per i rendimenti dei titoli a tre anni, passati al 5,62% dal massimo dallintroduzione delleuro del 7,56% toccato a novembre. Ma la discesa deriva anche dalla decisione presa dal Tesoro di assegnare 2,5 miliardi di titoli rispetto a unofferta massima di 3 miliardi e a fronte di richieste per 3,462 miliardi.
La spia del deludente risultato dellasta è data dal differenziale tra Btp e Bund tedesco, che si è spinto fino a quota 522 per poi scendere alla chiusura a 518. Alcune fonti hanno segnalato acquisti da parte della Bce, che la scorsa settimana si era astenuta dallacquistare titoli italiani e spagnoli. Lintervento sarebbe comunque irrisorio, con ordini limitati, da 5-10 milioni, e dunque non sufficienti a scalfire gli spread. È invece probabile che sia stato reinvestito nei Bot mercoledì e ieri nei Btp a 3 anni qualche miliardo dei quasi 500 prestati dallistituto guidato da Mario Draghi. In occasione del decennale dallintroduzione delleuro, ieri il presidente dellEurotower ha ricordato che «leuro è diventato uno dei simboli dellEuropa e le banconote e le monete sono ormai parte della nostra vita quotidiana». La crisi continua però a farsi sentire. Mentre ieri le Borse hanno retto (Milano ha chiuso a +0,76%), per la prima volta, la Consob ha deciso di tagliare i contributi chiesti al mercato, voce che rappresenta la prima fonte di reddito per la Commissione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.