da Milano
Un giorno. Tanto è durato lentusiasmo dei mercati per il salvataggio pubblico da 200 miliardi di dollari dei due colossi del credito ipotecario americani Fannie Mae e Freddie Mac, annunciato domenica scorsa. Lunedì cera chi addirittura parlava di un punto di svolta nella crisi iniziata un anno fa; le Borse mondiali sono salite mentre scendevano i tassi interbancari e i prezzi dei contratti sul rischio di credito, i credit default swap: segnale di una rinnovata fiducia nel sistema del credito.
Del resto, lo stesso numero due del Fondo monetario internazionale, John Lipsky, si è sbilanciato nel dire che il salvataggio avrebbe aiutato leconomia. Ma ieri si è velocemente tornati alla cruda realtà, con le Borse che hanno ripreso la discesa. Una realtà fatta di bilanci bancari sofferenti e ancora opachi, di rallentamento delleconomia, dinflazione in ripresa. E fatta anche di paradossi, come quello per il quale la discesa del petrolio ora contribuisce a deprimere le Borse (in effetti il calo taglia i margini dei colossi energetici, forse lunica categoria di grandi imprese che ultimamente facevano profitti a palati). Ma a pesare sui mercati ieri sono stati soprattutto altri fattori, e cioè i soliti.
Lehman Brothers, quarta banca Usa, da tempo alla ricerca di capitali esterni per sostenere un bilancio devastato dai subprime (8,2 miliardi di dollari di svalutazioni negli ultimi 12 mesi), ieri è crollata in Borsa per le voci su un nulla di fatto nelle trattative con la Korean Development Bank. Il colosso bancario pubblico sudcoreano era sembrato disponibile a uniniezione di liquidità o addirittura a un takeover, ma pare che alla fine sia stato dissuaso dalle autorità di regolamentazione del proprio Paese.
Il titolo di Lehman Brothers a Wall Street ha perso il 45% e ha fatto girare al ribasso anche le Borse europee che in mattinata erano in attivo. In più, ieri sono usciti i dati statunitensi sulle scorte allingrosso di luglio, che hanno registrato un rialzo dell1,4%, superiore alle previsioni (lo 0,7%) mentre le vendite sono in calo dello 0,3%, e sui compromessi per lacquisto di case esistenti, che hanno segnato un calo del 3,2%, dato decisamente peggiore rispetto alle stime. Wall Street ha chiuso la giornata in flessione (meno 2,43% il Dow Jones, meno 2,64% il Nasdaq). Non più rassicuranti le notizie che sono venute dalleconomia Europea.
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