Il mercato del mattone è in calo dopo la «sbornia» degli aumenti

Marco Morello

A Roma il mercato del mattone inizia a scontare gli eccessi di questi ultimi anni e a mostrare segnali di crisi, procedendo a fatica con il piede ben piantato sul freno. È questo il dato più evidente che emerge da una ricerca del Cresme presentata ieri mattina a margine dell’inaugurazione di Rimi, la Rassegna italiana del mercato immobiliare, giunta quest’anno alla nona edizione. In controtendenza rispetto all’intera penisola, dove nel 2006 le compravendite sono aumentate di circa un milione di unità (+1,2 per cento), la capitale ha fatto registrare un calo notevole, pari all’8,2 per cento. A determinare questa tendenza ha contribuito in buona parte la progressiva crescita dei prezzi delle abitazioni, contraddistinta da un picco record superiore al 70 per cento tra il 2001 e il 2004, contro il ben più contenuto 7,3 per cento riferito al Bel Paese negli ultimi due anni.
Oggi, nella Città Eterna, un metro quadrato viene a costare in media anche più di 3mila euro. Come reazione spontanea a questa situazione, il mercato ha scelto di migrare verso lidi più felici e nemmeno troppo lontani, privilegiando i comuni delle cinture metropolitane e quelli ancora più esterni: nel complesso nella Provincia di Roma gli acquisti hanno subito un’espansione fortissima, vicina al 17 per cento. Ne hanno beneficiato i vecchi proprietari, visto che nelle zone che circondano il capoluogo i prezzi sono cresciuti del 5,1 per cento.
«Non possiamo certo dire - ha detto commentando la ricerca Giovanni Quintieri, presidente della Borsa immobiliare e direttore generale di Federlazio - che a Roma la questione casa sia superata. Anzi, persiste tuttora una vera e propria emergenza abitativa, a dimostrazione che le capacità autoregolanti del mercato si sono rivelate insufficienti». Quintieri ha criticato soprattutto l’inefficienza delle politiche pubbliche, che non sono state in grado di contenere la corsa al rialzo dei prezzi e di garantire un quadro di regole comuni, almeno per arginare le speculazioni. «Abbiamo bisogno - ha aggiunto il presidente - di un mercato immobiliare in buona salute, non soggetto a mutamenti repentini e che consenta di ragionare in una prospettiva temporale medio-lunga». Sempre il Cresme, infine, evidenzia la buona propensione all’acquisto di stranieri e di cittadini non residenti, come gli studenti fuori sede. Nella capitale, intanto, gli operatori del settore si sono dati appuntamento nel nuovo complesso fieristico sulla via Portuense, dove fino a domenica andrà avanti Rimi, la principale esposizione nazionale dedicata al mercato del mattone. Organizzata su iniziativa della Camera di Commercio di Roma, si estende su una superficie di 9.500 metri quadrati e conta 201 stand per 150 espositori. La rassegna è suddivisa in quattro inedite aree tematiche: compravendita e affitti, nuova edilizia e sviluppo urbano, servizi finanziari, la casa dentro e fuori.

Nel corso della manifestazione, alla quale si affianca la quarta edizione di Rimi ristrutturazioni, i visitatori potranno ricevere una stima gratuita della propria abitazione presentandosi presso lo stand della Borsa immobiliare (padiglione 1) muniti di atto di proprietà, planimetrie e altri eventuali documenti in loro possesso. Oggi e domani, infine, sempre nei locali della fiera sono in programma una serie di convegni sul tema organizzati da associazioni, enti, aziende e università.

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