Qualche tempo fa, quando si trattò del blocco degli autotrasportatori in porto che avevano paralizzato mezza città, aveva usato toni durissimi, condannando chi mette in difficoltà altri lavoratori con un atto di protesta come quello. Senza se e senza ma.
E oggi, presidente Luigi Merlo cosa pensa delloccupazione dellaeroporto Colombo, vale la stessa severità?
«Non posso correlare le due situazioni. Sono diverse, allora si trattava di una contestazione strumentale, qui cè un elemento di esasperazione che non può essere sottovalutato. Si parla di posti di lavoro e di occupazione. Poi queste forme vanno evitate, ma cè un fattore di comprensione».
Comprensione, giusto. Però ieri al Colombo i disagi che sono stati creati ai passeggeri con il blocco degli imbarchi e tutto quel che ne è seguito, non sono da niente...
«Laeroporto e lo dico da azionista, ha un bilancio fragile. Bastano tre giornate così e lo si mette in crisi. Però rispetto allaltra volta, è diverso. Comprendo una reazione di fronte a unazienda che non dà risposte. Purtroppo pesano negativamente la divisione sindacale e gli accordi separati. Fincantieri non può sottrarsi alle proprie responsabilità, non può dire solo non si costruisce più, senza dare alcuna prospettiva. Deve darle invece».
Quindi, la protesta degli autotrasportatori è un conto e Fincantieri è un altro?
«Laltra volta si trattava di una sigla piccola. Qui cè un importante realtà di un intero cantiere. Devono essere ascoltati. Se dopo il fax, la situazione si è sbloccata vuol dire che alla fine chiedevano soltanto un incontro. Mi auguro che sia lultima lotta e che si sia un tavolo che possa riportare un confronto fra lavoratori, azienda e governo. Resta il tema che una soluzione va trovata».
Ma loccupazione dellaeroporto è un atto illegale, un reato. Come la mettiamo?
«Cerano le forze dellordine, avranno valutato loro se consentire il blocco.
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