Un altra settimana di freddo e gelo e anche gli ultimi due «occupanti» la torre «Carlo Piano» di via Imbonati hanno ceduto. Alla coliche in particolare. Un marocchino infatti aveva accusato i primi malori già in mattinata, aveva cercato di resistere ma a metà pomeriggio si è arreso. Seguito poco dopo dallitalo-argentino Marcelo, salito per solidarietà poiché, avendo la doppia nazionalità, non dovrebbe avere problemi di regolarizzazione.
«Finalmente è finito il tira e molla. Ed è finito il sequestro del quartiere dove mi auguro si sbaracchi presto tutto lambaradan lasciato sul posto. Ora vediamo se la Questura riuscirà a identificare ed espellere il manifestante clandestino sceso dalla torre insieme allitalo-argentino che in qualche modo dovrà rendere conto delloperato» ha commentato subito dopo il vice sindaco Riccardo De Corato.
Durava infatti dal 5 novembre la resistenza di alcuni stranieri che scalarono la torre per protestare contro la sanatoria truffa e chiedere la regolarizzazione di tutti gli stranieri. Allinizio erano sette e si installarono con tende e coperte sulla balconata ad anello. Due egiziani però scesero nel giro di 24 ore mentre altri due connazionali li seguirono dopo una decina di giorni. Tutti fuggiti senza che la Digos riuscisse a fermarli e identificarli. Sotto nel frattempo una piccola folla seguiva passo a passo la protesta, allestendo tende e gazebo dentro cui ricavare dormitori e cucine.
Il 28 ha poi ceduto un egiziano di 23 anni: si è sentito male, è stato imbragato dai vigili del fuoco, calato a terra e ricoverato al San Paolo. Da dove, tra mille polemiche, sè squagliata la mattina dopo, beffando per la terza volta la Digos. Ieri la resa finale: Abdelrajat, marocchino irregolare di 32 anni, verso le 14 ha avvisato i medici sotto la torre che la colica renale accusata al mattino stava peggiorando. Quando sono saliti per accompagnarlo a terra, temendo lespulsione, ha rifiutato poi si è fatto convincere, è sceso e in ambulanza è stato accompagnato a Niguarda.
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