La Mesma, tre sorelle, il vino Cortese e i rifugiati nelle vigne

Dal vecchio vigneto sovrastato dalla monumentale Rovere Verde di Tassarolo, arriva la Riserva Vigna della Rovere verde 2020

La Mesma, tre sorelle, il vino Cortese e i rifugiati nelle vigne
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Quattro rose nell'etichetta. Una cantina «Cortese, come il vitigno principe del Gavi», in quel lembo di Piemonte che si imbastardisce con la Liguria. C'erano una volta tre sorelle. Anzi, ci sono tre sorelle che hanno incontrato tre amiche, Silvia Costantino, Angela Costanzo e Barbara Ziggiotto. Le tre sorelle Rosina facevano tutt'altro: Paola la storica dell'arte, Francesca la biologa e Anna l'avvocato (insieme nella foto). Ma dopo che mamma ha comprato casa nel Gavi e ha chiesto loro di piantare delle viti, sono cadute nella trappola. E oggi sono l'anima della «Mesma», una delle migliori etichette del Comune di Gavi che fa incetta dei più prestigiosi riconoscimenti. Le tre amiche, invece, hanno continuato a fare le loro professioni, ma diventate sommelier, hanno creato «Eva wine», associazione che ha nella ragione sociale la missione di diffondere la cultura del vino. E così tutto questo è diventato «Discovery wine», il primo evento dedicato agli appassionati della materia. Partenza da «Mieru Mieru», sfizioso ristorante della famiglia Valentini con vetrine su in via Magolfa con la missione di portare la cucina tarantina in riva al Navigli. «Mieru - spiegano - in dialetto pugliese significa vino - Viene da merum, termine che usavano i Romani per definire il vino salentino: intenso, di carattere, puro». E così salentine sono le Friselle al pomodoro, le Alici fritte e il Riso patate e cozze da approcciare dopo una serie di magnum metodo classico Gavi spumante etichettate La Mesma: rifermentato in bottiglia e millesimato, davvero ottima creatura dell'enologo Massimo Azzolini che ha Trentino e Franciacorta nel pedigree. L'Etichetta gialla viene dai terreni calcarei, le Marne serravalliane, povere e drenanti per mettere nel bicchiere fiori e frutti su fondo minerale. L'Indi (che sta per lieviti indigeni) è un Gavi docg, alfiere della viticoltura sostenibile della Mesma. Dal vecchio vigneto sovrastato dalla monumentale Rovere Verde di Tassarolo, arriva la Riserva Vigna della Rovere verde 2020 che precede l'Etichetta nera delle vigne vecchie di Monterotondo.

Ma la storia delle tre sorelle prosegue con il loro pulmino che la mattina va a Novi Ligure per raccogliere i rifugiati politici che, messi rigorosamente in regola, coltivano le vigne. E già così, se non fosse che i vini sono davvero notevoli, ce ne sarebbe abbastanza per acquistarli.

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