Messa in indonesiano a Sant’Ambrogio

Alla funzione religiosa il Coro polifonico dell’Università Cattolica di Parahyangan

Per la prima volta nella sua storia, la basilica di Sant’Ambrogio ospita una messa cantata in indonesiano. Questa mattina, infatti, alle 12.15 il Coro polifonico dell’Università Cattolica di Parahyangan di Bandung accompagnerà la celebrazione della Messa, su invito dell’Associazione musicale Jubilate di Legnano e della Diocesi di Milano.
Nata nel 1962 nella parte occidentale dell’isola di Giava, la compagnia è formata da trentacinque elementi. La dirige il maestro Avip Priatna, conosciuto nell’ambiente coristico come la più capace bacchetta del suo Paese dopo gli anni della formazione presso la Hochschule fur Musik Darstellende Kunst di Vienna e la specializzazione artistica come assistente direttore del coro austriaco della Gioventù Musicale.
Priatna ha fatto conoscere il coro dell’università di Parahyangan in tutto il mondo. Importanti i riconoscimenti: prima in ordine di tempo (1995) la vittoria al concorso di Arnhem in Olanda. Affermazione seguita dalla partecipazione alla rassegna polifonica di Arezzo nel ’97 e, soprattutto, tre medaglie d’oro alle Olimpiadi corali di Linz, in Austria, nel 2000. La consacrazione definitiva avviene però tre anni fa con il primo posto assoluto al Concorso internazionale per cori da camera a Marktoberdford, in Germania.
In tutti questi anni l’attività del coro indonesiano si è distinta per l’impegno a rendere la musica classica e antica più vicina al grande pubblico, al di là delle barriere dei soliti circuiti. Una missione condivisa dall’Associazione musicale «Jubilate» di Legnano, organizzatrice dell’evento e promotrice del Festival corale La fabbrica del Canto, giunto alla quindicesima edizione.
«L’intento è di divulgare la musica sacra antica e popolare attraverso appuntamenti gratuiti - spiega Francesco Leonardi, portavoce dell’associazione -. A Sant’Ambrogio e poi a Monza si conclude un cammino di ventinove concerti iniziato l’8 giugno e che ha visto la partecipazione di compagini su livelli di eccellenza». Oltre all’apporto culturale, l’iniziativa vanta uno slancio umanitario. «Abbiamo raccolto circa 7mila euro che destineremo alla ricostruzione delle zone dell’Indonesia colpite dalle recenti calamità naturali», dice Leonardi.


Motivo in più, dunque, per apprezzare dal vivo l’esecuzione del Kyrie di Ivan Yohan, del Gloria nella versione del coreano Woo Hyo-Won, e di altri brani come il Sanctus pentatonico dell’indonesiano Irwan Simanjuntak, l’Agnus Dei rinascimentale di Thomas Morley, il Prega il Signore del giovane autore Budi Susanto (durante la Comunione) e il Pater Noster del musicista spagnolo Javier Busto.
Il coro dell’Università Cattolica di Parahyangan si esibirà anche domani nella parrocchia di Sant’Ilario di Marnate (Va) e martedì 20 in Santa Maria del Carrobiolo a Monza, sempre alle 21.

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