Messe in quarantena le persone che hanno toccato i volatili infetti

Mariateresa Conti

da Palermo

Non c'è panico. Ma è allerta in Sicilia dopo i due casi di influenza aviaria accertati su due cigni trovati morti nella zona di Giarre. Per precauzione, sono state messe sotto osservazione e identificate tutte le persone che sono entrate in contatto con i due cigni sicuramente affetti dal virus H5N1: i due carabinieri della stazione di Giarre che hanno materialmente provveduto alla rimozione dei due animali morti, e quanti, a Catania, si trovavano al centro di primo soccorso fauna selvatica, il primo luogo in cui i cigni sono stati portati, persone che di conseguenza sono potenzialmente entrate in contatto con i volatili infetti. Lo stesso centro, a scopo precauzionale è stato sottoposto a disinfestazione e messo in quarantena, e sono stati pure abbattuti altri sei animali (un barbagianni, due poiane, un gufo reale, un gallo sultano e un airone) che si trovavano lì, anche se non presentavano alcun sintomo.
La macchina, dunque, ha funzionato alla perfezione. Ma nonostante i reiterati inviti alla calma arrivati dagli esperti, la tensione resta. Altri quattro casi sospetti, sempre di esemplari di cigno reale, sono stati individuati a Oliveri, in provincia di Messina, e nel lago di Ganzirri, sempre nel messinese. Un altro caso sembra esserci a Siracusa. E da tutta la Sicilia, in particolare dalla parte orientale dell'Isola sono arrivate segnalazioni di volatili sospetti, anche se bisognerà attendere i controlli per capire se si tratta o meno di aviaria. In stato di allerta anche gli ospedali. L'Unità di crisi appositamente costituita dall'assessorato ha inviato un fonogramma a tutti i nosocomi perché attivino il piano di emergenza ed eseguano tutti i controlli sull'eventuale presenza del virus nel caso in cui si presentino casi dei pazienti con sintomi influenzali sospetti: «Si tratta - spiegano gli esperti - di misure che si adottano in via del tutto precauzionale in territori dove si è riscontrata la presenza di animali morti a causa di questo virus. Non c'è nessun motivo di allarme per le persone».
L'assessore regionale alla Sanità Giovanni Pistorio invita alla calma. «La popolazione - ha ripetuto più volte ieri - può stare tranquilla. Il sistema di controllo ha funzionato alla perfezione e i servizi veterinari hanno intercettato l'avifauna selvatica migratoria portatrice del virus al suo arrivo, e ha creato il "vuoto sanitario". La fauna siciliana resta perfettamente sicura». L'assessore Pistorio ha puntualizzato che allo stato attuale sono solo due i casi accertati, mentre i controlli, globalmente, hanno riguardato 24 animali. Dieci, in tutto, secondo l'assessorato, gli animali morti ritrovati nel messinese. Su tutti i controlli sono in corso.
Rassicurazioni anche dal presidente della Regione, Salvatore Cuffaro: «Sono in contatto costante con il ministro della Salute Storace. Nei prossimi giorni verrà in Sicilia per un incontro tecnico in relazione ai casi di uccelli migratori colpiti da infezione aviaria, registrati in Sicilia. Già domani (oggi per chi legge, ndr) il ministro Storace incontrerà i responsabili dell'unità di crisi costituita presso l'istituto profilattico sperimentale.

Al ministro ho comunicato i dati raccolti dai nostri laboratori e devo sottolineare che questa emergenza è affrontata all'insegna della massima collaborazione tra Stato e regione. Sono già state messe in atto le procedure di emergenza per impedire in via preventiva ogni possibile rischio di contagio».

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