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Messico: confessano i killer del casinò

La polizia, forse in base ad una soffiata anonima, ha arrestato a tempo record cinque persone del commando che ha ucciso 52 persone

Indagini rapidissime. Cinque arresti e, secondo il governatore dello stato di Nuevo Leon, cinque confessioni. Uno dei crimini più efferati nella storia del Messico forse non resterà impunito: gli autori della strage avvenuta giovedì scorso al Casinò Royale di Monterrey sarebbero già stati individuati e assicurati alla giustizia. Ad agire sarebbe stato un gruppo appartenente all'organizzazione criminale dei Los Zetas, uno dei più temibili cartelli di narcos del paese. Sarebbero stati loro a portare a termine il massacro il cui bilancio è davvero spaventoso, anche per un Messico abituato a veder colare il sangue a fiumi: 52 morti. Nella notte di sabato due uomini erano stati fermati, forse in base ad una soffiata anonima. Uno, fatto anche questo sconvolgente, è un ragazzo di soli 18 anni. Poi l'inchiesta è andata avanti e altri tre presunti membri del commando sono stati fermati. «Tutti e cinque hanno confessato», afferma ora il governatore Rodrigo Medina de la Cruz.

Intanto a Monterrey si è tenuta una grande manifestazione per chiedere la fine della violenza.

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