Un mestiere scelto da donne e da giovani con un business di 90 milioni di euro

RomaÈ di 90 milioni di euro il giro d’affari delle imprese che realizzano tatuaggi e piercing in Italia. L’ultima fotografia del settore l’ha scattata nel 2010 la Camera di Commercio di Monza e Branza, che ha censito ben 548 le imprese specializzate in «modificazioni permanenti del corpo», che arrivano a circa mille se si considerano anche le attività che realizzano tatuaggi e piercing in via accessoria. Si tratta di un settore piuttosto instabile, se è vero ben 143 imprese, cioè oltre un quarto del totale, aveva aperto nei primi sei mesi del 2010. Un’effervescenza favorita dal fatto che più del 90 per cento delle imprese che operano nel settore è individuale. Sempre secondo l’inchiesta della camera di commercio brianzola, nel 53,7 per cento dei casi il titolare è uomo, fra i 30 e i 49 anni, mentre circa un’impresa su quattro ha come titolare una donna. Non vi sono titolari di impresa «over 70».
Molto variabile il prezzo di un tatuaggio: si parte dai 50 euro di uno piccolo per arrivare a cifre molto più alte per disegni particolarmente grandi, elaborati o realizzati dalle star del tatuaggio d’arte.

Costa molto anche cancellare un tatuaggio: mediamente 1000 euro. Chi vuole risparmiare può però ricorrere ai tatuaggi con l’henné o a quelli non permanenti. Pare siano molto usati dalle mamme che tatuano sul braccio del figlio il numero del proprio cellulare.

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