A metà campionato «90’» è già retrocesso

di Massimo Bertarelli
Anche se le pagelle di fine anno non si danno più, almeno a scuola, tra dicembre e gennaio arrivano i primi verdetti. Fuori dunque un po’ di voti per trovare il campione d’inverno dei programmi sportivi in tv.
SABATO SPRINT (Raidue, sabato ore 22.40). La paffuta, esuberante Sabrina Gandolfi apre con la sintesi della partita del pomeriggio, poi, finito il canonico embargo, passa la linea a Paolo Paganini, cui tocca la finta diretta in pillole del posticipo serale. Due minuti e Paganini si materializza in studio. Come fa, vola? No, trasloca dalla stanza accanto. Quaranta minuti di amabili chiacchiere con Cucci, Mazzola e «volevo chiedere una cosa» Vierchowod. Voto: 6
STADIO SPRINT (Raidue, domenica ore 17). L’ex riccioluto Enrico Varriale cerca di mettere zizzania tra gli allenatori del dopo partita, ma ormai quasi tutti hanno mangiato la foglia e fanno catenaccio. È permalosetto il miniconduttore che, punto sul vivo dal criticone del Corriere Aldo Grasso, ha rispolverato un’antica perla al veleno di Gianni Brera: «Di Grasso conosco solo un gelataio di Catania». L’inutile, logorroica spalla è l’involuto Bruno Gentili. Il programma è diviso in due parti; la seconda dura un minuto. Voto: 5
QUELLI CHE IL CALCIO (Raidue, domenica ore 13.50). Il titolo più appropriato sarebbe Quelli che non il calcio, ma comunque è imperdibile il commento dell’anticipo mattutino affidato al sempreverde cazzeggiatore Aldo Biscardi. Simona «insomma» Ventura si destreggia tra i protagonisti dell’ultimo, meglio se brutto, film, che, assicura, giurando il falso, andrà a vedere e una band che non ha mai sentito nominare, ma è puntualmente la sua preferita. Per fortuna che c’è il gobbo. Da Oscar l’imitatore di Adriano Bacconi, strenuo divulgatore degli schemi di gioco. Voto: 5
90° MINUTO (Raidue, domenica ore 18.10). Franco Lauro muove senza sosta il braccio libero dai brogliacci, mentre punzecchia blandamente Jacopo Volpi, ricevendo smozzicati giudizi in romanesco. Di strepitosa comicità involontaria le sintesi delle partite, gridate come fossero in diretta: peccato che i risultati siano stati letti all’inizio e, per evitare dubbi, appaiano a tutto schermo con il nome delle due squadre prima di ogni servizio. Per la cronaca, gli urlatori più invasati, e più ridicoli, sono Federico Calcagno e Gianni Cerqueti. Voto: 3
CONTROCAMPO (Rete 4, domenica ore 23.20). Un mistero l’orario, davvero assurdo. Non devono essere molti sul far della mezzanotte a non conoscere ancora i risultati e non aver visto i gol. Il parterre ha perduto Mughini e acquistato Bettega, ovvero bilancio in profondo rosso. Alessia Ventura di calcio ne capisce più di Melissa Satta (di meno era impossibile) e come cosce siamo lì. Impeccabili comunque i servizi delle partite: quelli di «90° minuto» dovrebbero imparare. Ormai sfiatato Ciccio Valenti. Voto: 5
LA DOMENICA SPORTIVA (Raidue, domenica ore 22.40) Paola Ferrari ha più verve del compassato Massimo De Luca, ma le sue spalle sono da rottamare, da Bagni a Collovati, a Ivan «sotuttoio» Zazzaroni, che dà sublimi lezioni di tattica, mentre si riavvia la zazzera bianca. Si perde troppo tempo in chiacchiere e in bischerate strategiche (l’imperturbabile Bacconi) e i servizi sono loffi. I titoli dei giornali di Gianni Ippoliti sono molto spiritosi, ma di Teocoli ce n’è un solo. Voto: 4
DIRETTA GOL SKY (Sky Sport, domenica ore 14.30). Due le novità essenziali prima della girandola dei collegamenti e dei gol (ma perché «Bari, o anche Milano, subito!» quando la palla è a metà campo?), entrambe penose. Una, l’incursione prepartita negli spogliatoi con i giocatori imbalsamati davanti alle telecamere. Due, l’intervista al primo (giocatore) che passa alla fine del primo tempo. Bravi i telecronisti, superflui i bordocampisti: chissenefrega di quel dice un allenatore? Ilaria D’Amico più estenuante che sexy. Voto: 4/5
90° CHAMPIONS (Rai rete variabile, martedì 23.20, mercoledì 22.40). La puntata del martedì, con Cucci e Galeazzi, è estenuante, specie se giocano due italiane.

Più scorrevole, e molto più breve, quella del mercoledì, con Bartoletti e l’inamovibile (in tutti sensi) Galeazzi. Pessime le sintesi, in entrambi i giorni. Con il solito, incorreggibile provincialismo che confina le partite tra squadre straniere in fondo in fondo. Dirige l’inutilmente elegante Andrea Fusco. Voto: 4

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