I punti chiave
Ultime ore con clima mite e temperature al di sopra delle medie al Centro-Sud prima di una nuova e intensa fase invernale che promette nevicate anche sulle zone pianeggianti e costiere ma soprattutto autentiche bufere a causa dei venti forti da nord. Sono questi gli ingredienti di quanto accadrà alle condizioni meteo italiane a partire da domani e per tutto il fine settimana.
Il ritorno dell'inverno
Le immagini sempre aggiornate del satellite mostrano ancora correnti occidentali, molto tese, con le nubi che seguono la loro traiettoria spostandosi da ovest verso est. Ancora per oggi le condizioni atmosferiche saranno buone a parte deboli piogge sui versanti tirrenici, specialmente le aree più interne. Tra ventiquattr'ore, però, cambierà tutto per "l’arrivo di aria polare dalla Porta della Bora, i venti ruoteranno da Nord e diventeranno freddi e taglienti: in giornata sono previste anche delle nevicate a bassa quota o localmente fino in pianura sull’Emilia", spiegano gli esperti de Ilmeteo.it. Da un anticipo di primavera al crudo inverno con neve anche a 200 metri di quota il passo è breve.
Occhio al blizzard
Ma sarà soprattutto sabato 20 gennaio la giornata più difficile perché in alcune aree del Centro e del Sud si verificherà il fenomeno del blizzard, originario dei territori canadesi e americani. "Il termine è utilizzato frequentemente dal servizio meteo canadese e rappresenta un fenomeno meteo particolare con tanta neve spinta da burrasche di vento. In pratica la nostra bufera o tormenta", sottolineano gli esperti. Dal Lazio alla Calabria, ecco che la quota neve si attesterà intorno ai 500 metri ma in alcuni casi si potrà spingere ancora più in basso con l'aspetto di una tormenta se il vento sarà forte. A esserne più colpite saranno, però, le regioni adriatiche direttamente esposte al flusso gelido con importanti accumuli di neve sull'Appennino centrale: a causa dei venti molto forti da Bora e Grecale attenzione anche ale mareggiate sulle coste di Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.
La tendenza successiva
Sembra incredibile ma dalla settimana prossima una nuova area di alta pressione di matrice africana chiuderà la porta del freddo facendo aumentare le temperature su valori ben al di sopra della seconda decade di gennaio con lo zero termico che, addirittura, potrebbe schizzare a 3.500 metri di quota, un livello che normalmente si raggiunge d'estate. "Queste improvvise risalite dello zero termico non gioverebbero alla stabilità del manto nevoso, con un eventuale pericolo valanghe in aumento sensibile e una rapida fusione del manto nevoso appenninico".
Per i dettagli è ancora presto e saranno necessari nuovi aggiornamento ma, a lungo termine, sembra che l'inverno possa essere messo nuovamente in pausa almeno fino alla fine del mese di gennaio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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