Alla fine, il dilemma sulla Metro C Francesco Rutelli lo ha sciolto come era facilmente prevedibile: annunciando tra squilli di tromba che «lo spettacolo deve andare avanti». Che gli scavi nelle stazioni della tratta centrale proseguiranno perché il tavolo tecnico ministeriale ha finalmente concesso le autorizzazioni necessarie. Un via libera che arriva nonostante il sostanziale stop decretato con la relazione del 24 gennaio scorso dalla Soprintendenza per i beni archeologici capitolina. Lo ha sciolto nella sua veste di ministro per i Beni Culturali, perfettamente consapevole che il principale beneficiario della decisione sarebbe stato proprio il suo attuale alter ego, il Francesco Rutelli candidato sindaco di Roma.
Così martedì sera, intervenendo al convegno «Lo sviluppo delle metropolitane e la tutela del patrimonio archeologico» organizzato dallassociazione Civita, il Rutelli ministro ha affermato: «Siamo in grado di dire che si può fare. Roma avrà la sua terza linea metropolitana anche nel centro storico. Finalmente sarà possibile celebrare il matrimonio tra archeologia e modernizzazione che la città si aspetta da sempre per l'area centrale. Ovvero far passare la metro che trasporterà fino a ventimila persone l'ora garantendo un servizio moderno come quello delle altre capitali europee e riducendo il traffico e linquinamento senza danni gravi allarcheologia dopo i sondaggi e gli scavi effettuati». Quindi, strizzando locchio al suo clone in corsa per il Campidoglio, ha aggiunto: «Per i tempi bisognerà chiedere al prossimo sindaco quando sarà eletto».
Accanto a Rutelli cerano anche il direttore generale per i Beni Archeologici del ministero, Stefano De Caro, il Soprintendente archeologico capitolino, Angelo Bottini («ritengo indispensabile fare la metro. Le paratie e alcuni reperti andranno rimossi. Obiettivo degli scavi preliminari fatti è stato quello di individuare i punti di minor impatto sul patrimonio archeologico della città»), e il presidente di Roma Metropolitane, Chicco Testa.
Eppure in tutta questa faccenda cè qualcosa che non quadra. Perché se davvero lottimismo mostrato martedì dalla gioiosa macchina da guerra schierata da Rutelli fosse motivato, viene da chiedersi cosa sia cambiato nel frattempo nei cantieri di piazza Venezia, Chiesa Nuova, Piazza Paoli, rispetto a quanto si legge nella relazione della Soprintendenza archeologica del 24 gennaio scorso, firmata proprio da Bottini.
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