Roma - Un gruppo di oltre 200 metronotte all’Istituto di vigilanza dell’Urbe stamattina ha tentato di entrare alla Camera. I vigilantes manifestavano in piazza Montecitorio quando all’improvviso, verso le 10,15, si è sentita un’esplosione: probabilmente quella di un grosso petardo. Subito dopo i metronotte, tutti in divisa, hanno scavalcato le transenne e hanno iniziato a correre verso l’ingresso principale della Camera, dove sono stati fermati a stento dalle forze dell’ordine. Uno dei vigilantes, vicino alla bomba carta al momento dello scoppio, si è sentito male ed è stato soccorso da una ambulanza. Mentre poliziotti e carabinieri formavano un corteo, i vigilantes hanno iniziato a urlare slogan e insulti contro il governo e contro Montecitorio. Il portone del palazzo non è mai stato chiuso.
La protesta I metronotte dell’Urbe protestano contro l’ipotesi di staccare l’istituto di vigilanza dall’associazione nazionale di combattenti e reduci, di cui sono una diretta emanazione, per metterlo sul mercato o trasformarlo in cooperativa. "I dipendenti vedono così a rischio il loro posto di lavoro. I metronotte adesso - spiega il sindacalista Vicenzo Del Vicario - percepiscono il 60% del loro stipendio e saranno costretti ad aderire o a srl o a cooperative, perdendo così tutti i diritti acquisiti compreso quello al lavoro".
I parlamentari I manifestanti sono stati incontrati subito dai parlamentari Francesco Giro (Fi), e Domenico Gramazio (An).
Con la promessa che una loro delegazione sarà ricevuta alla Camera hanno allentato la presa sul Palazzo arretrando di qualche metro, ma non sembrano avere intenzione di tornare dietro le transenne. Davanti a Montecitorio c’è tuttora un cordone delle forze dell’ordine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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