Metropolitana, così il Comune ha trovato i soldi

C’è grande attesa a Palazzo Marino per la convocazione del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica che dovrebbe stanziare i fondi per il finanziamento della M4 e del secondo lotto della M5. La riunione del comitato in realtà avrebbe dovuto essere convocata già venerdì scorso e ancora prima all’inizio del mese, dopo lo slittamento di luglio. Stesso discorso vale per questa settimana, si era parlato del 30 ottobre come data quasi certa, ma ancora la riunione non è stata convocata. «Aspettiamo la data - commenta l’assessore comunale al Bilancio Giacomo Beretta - anche se lunedì ci è stata garantita la copertura finanziaria per le opere». Si dice fiducioso anche Roberto Formigoni, presidente di regione Lombardia: «Il Cipe dei primi di novembre risolverà definitivamente le preoccupazioni sulla metropolitana, abbiamo ottenuto che il Cipe dedicherà una riunione i primi di novembre. Andiamo quindi al Cipe con la massima fiducia perché tutti i nostri progetti e i nostri tempi sono chiari».
Tra dichiarazioni di intenti, rassicurazioni e smentite il tempo passa e l’apertura dei cantieri si fa sempre più urgente. Il rischio è che Milano arrivi all’Expo senza metropolitane. Tutto a palazzo Marino è pronto per l’atteso appuntamento romano: non appena il governo sbloccherà i 540 milioni necessari per la M4, cui si aggiungono i 390 per la M5.
Rimborsando infatti il Poc, il prestito obbligazionario convertibile in azioni a2a per il periodo 2004-09 per un valore di 335 milioni di euro - grazie agli extradividendi Sea, per un importo di 169 milioni di euro e ai fondi ricavati dalle «puliture residuali», pur mantenendo fisso lo stock di debito, si libera una quota di debito pari a 300 milioni che permetteranno di accendere il mutuo per il finanziamento della M4. «Non appena il Cipe avrà stanziato i fondi per la M4, noi chiederemo il mutuo. Tutto è pronto - commenta Beretta - il Comune ha fatto la sua parte, ora tocca al governo».
Rischia invece di slittare al 2010 l’approvazione del bilancio previsionale per il 2010, l’ultimo della giunta Moratti. La manovra infatti non sarà sottoposta all’attenzione della giunta né del consiglio comunale finché non saranno fissate regole certe da parte del ministero del Tesoro.

«La condizione perché si possa approvare il bilancio di previsione - ha detto ancora l’assessore al Bilancio - è di avere certezza sulle regole». Ecco allora che Palazzo Marino rischia di salutare l’anno nuovo in esercizio provvisorio di bilancio. Gli enti locali hanno tempo fino a marzo.

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