«Mezzi scarsi, non paghiamo il biglietto»

«Mezzi scarsi, non paghiamo il  biglietto»

I mezzi sono pochi e sempre in ritardo: i lavoratori del Comune, per protesta, fanno lo «sciopero del biglietto». Per ora, a dire il vero, la minaccia è solo ventilata da un centinaio di impiegati negli uffici di via Larga che ieri hanno firmato una petizione contro i disservizi giornalieri dell’azienda di trasporti. «Dovremmo mettere in atto una protesta: servizio scarso, non si paga il biglietto», scrivono nella proposta da consegnare ad Atm, a cui chiedono «di rivedere al più presto il piano varato sulle esigenze e bisogni dei cittadini, e di incrementare il servizio, ridotto all’osso». Un piano più adeguato che faccia «desistere dal dover ricorrere all’auto nel periodo estivo».
L’estate, sostengono i lavoratori, «non è un’emergenza, la città metropolitana non si spopola e molti continuano normalmente a lavorare. Non si comprende il taglio dei servizi». Denunciano attese «di 15-25 minuti sia per le linee di superficie sia per quelle metropolitane. Il servizio è dimezzato, e non sarà solo per le ferie del personale, a questo si aggiungono i disagi sulla linea Cadorna-Duomo, in cui viaggiano treni a tre carrozze».
Ma Atm replica, intanto, che i disagi sulla linea 1 sono imposti dalla «necessità di effettuare lavori di restyling delle stazioni, non rinviabili dato lo stato di usura delle pavimentazioni. L’impiego di treni a tre vagoni, però, è stato attuato incrementando costantemente le frequenze». La rete di superficie «nelle ore di punta ha frequenze al di sotto dei 10 minuti, tarate sulla domanda.

Eventuali disservizi sono dovuti alla concentrazione dei cantieri, che causano rallentamenti della circolazione». Il consigliere di Fi Stefano Pillitteri però afferma che «dopo le vacanze esaminerò i dati con Atm, ma se le abitudini cittadine sono cambiate e le presenze ad agosto sono più alte il servizio andrà ripensato».

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