È una storia di clandestini, permessi di soggiorno e di unorganizzazione criminale che usava identità altrui per far entrare in Italia gli irregolari quella in cui è finito un medico milanese. Lui, Marco Dalbuono ha cercato per mesi di segnalare alle diverse autorità che un egiziano aveva usato il suo nome per farsi assumere come collaboratore domestico e ottenere il permesso di soggiorno. Ma non cè stato verso. Alla fine si è sentito dire: «Lei non alzi la voce, questo è un poveraccio, vittima della miseria e di truffatori senza scrupoli. Parla bene lei che una posizione ce lha. Lui lha fatto solo per regolarizzarsi».
Peccato che il poveraccio sia stato prontamente rilasciato mentre lui, il medico, si trova alle prese con i bollettini dellIstituto previdenziale che gli chiede di pagare i contributi per i nordafricano. Tutto era iniziato un anno fa, quando Marco Dalbuono era entrato in un Internet poin7 per un collegamento. E come vuole la legge, aveva dovuto lasciare i documenti per poter accedere alla rete....«Mi hanno rubato il nome per regolarizzare gli immigrati»
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