Fabrizio de Feo
da Roma
«Basta polemiche interne a Forza Italia. Tutto può pensare chi mi conosce, meno che io abbia la minima intenzione di recare pregiudizio al mio partito per il quale mi batto senza limiti in ogni sede e momento della mia vita». Renato Schifani dalla Sicilia lancia un appello alla pacificazione, rivolgendosi a Gianfranco Miccichè, collega di partito con cui è entrato in conflitto dopo la decisione di questultimo di lanciare la sua candidatura alla presidenza dellAssemblea regionale.
Presidente Schifani, cosa succede dentro Forza Italia in Sicilia? I giornali parlano apertamente di spaccatura.
«A me dispiace che qualcuno adoperi questa parola. Sono termini che in campagna elettorale non sarebbe opportuno usare. In un grande partito che si è dato grandi regole di democrazia, con congressi in tutta Italia e la crescita costante della sua classe dirigente, la libertà di scelta è un principio basilare. Non riesco a capire il senso di questa polemica».
Gianfranco Micciche rivendica la presidenza del Parlamento siciliano. È unambizione legittima?
«Lintenzione di Miccichè si è manifestata negli ultimi due-tre giorni e ha sparigliato le carte. Ma io intendo rispettare i patti e rimanere coerente con la scelta di sostenere Dore Misuraca, coetaneo del bravissimo Angelino Alfano, espressione di una classe dirigente che cresce. Ho mantenuto la mia coerenza, ma certo non desidero che questo sia visto come una scortesia verso Miccichè».
Era davvero impossibile concordare una linea comune?
«Miccichè ha dietro di sé una macchina potentissima e tutto si risolverà in una sana competizione. Purtroppo la sua candidatura non è stata il frutto di un ragionamento della classe dirigente».
Lei ha dichiarato: «Ad urne chiuse manifesterò il mio pensiero sul clima di questa campagna elettorale e sullesigenza di una nuova fase di maturazione in Forza Italia».
«Lo ribadisco. Sono consapevole che in campagna elettorale bisogna innanzitutto cercare voti e fare propaganda e non voglio certo danneggiare Forza Italia o Miccichè.
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