Il «Michelangelo ottomano» raccontato da 50 fotografie

Lo chiamano il «Michelangelo ottomano». Per gli storici dell’impero turco il nome di Mimar Sinan è strettamente legato all’arte e all’architettura del XVI secolo. E da lunedì una mostra fotografica ospitata negli spazi della Casa dell’architettura di piazza Manfredo Fanti proporrà al pubblico i luoghi e i capolavori più rappresentativi di questo artista. L’esposizione fotografica si intitola «Mimar Sinan. L'architetto» rimarrà negli spazi dell’ex acquario romano fino al 30 aprile.
Mimar Sinan, contemporaneo di Michelangelo e Palladio, fu responsabile per la costruzione o la supervisione di tutti gli edifici più importanti dell’Impero Ottomano. Membro della corte imperiale dal 1536, fu nominato architetto capo dell’impero nel 1539 dal sultano Solimano il Magnifico. Sinan conserverà la carica anche sotto i due successori Selim II e Murad III. A Sinan sono attribuiti più di 300 edifici: moschee (spesso con il relativo complesso di edifici annessi), palazzi, bagni pubblici (hamam), caravanserragli, mausolei, a cui vanno aggiunte altre opere di pubbliche utilità come ponti ed acquedotti. Di alcune costruzioni, in particolare quelle lontane dalla regione della capitale, ha probabilmente fornito l'impostazione generale, lasciando l'esecuzione a suoi assistenti. A ripercorrere la storia artistica di Sinan 50 fotografie di grande formato, accompagnate da 10 miniature cinquecentesche e da un modellino del Complesso di Suleymaniye. In occasione dell’inaugurazione (alle 18 di lunedì) verrà proiettato un documentario sulla vita del grande architetto - prodotto dalla Doku Film - cui seguirà un concerto al pianoforte di Fahir Atakoglu, il musicista turco che ha composto la colonna sonora del documentario.


Questa mostr nasce nell’ambito degli eventi di commemorazione dell'architetto turco Mimar Sinan (1489-1588) e come uno dei capitoli delle celebrazioni per la scelta di Instanbul come capitale europe della cultura per il 2010.

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