Michetti (Promotor): «È ora di fare “sistema”»

La settima edizione di «My Special Car Show», che si svolgerà a Rimini dal 27 al 29 marzo, è già un successo prima ancora di aprire i cancelli per il solo fatto di esistere. Da quando, infatti, la crisi dell’auto ha cominciato a farsi molto seria, i saloni sembrano essere diventati gli agnelli da sacrificare sull’altare della sopravvivenza delle case costruttrici.
«È una reazione sproporzionata, con una vastissima eco sui mezzi di comunicazione - sostiene Giada Michetti (nella foto), amministratore delegato di GL events Italia e Promotor International, che da sei anni organizza la rassegna riminese, quasi uno spin-off del Motor Show di Bologna - e non ha confini, visto che il prossimo Salone di Barcellona si farà grazie all’intervento del governo spagnolo e quello di Tokyo non è ancora confermato, senza dimenticare che il salone di Ginevra da poco conclusosi ha registrato un sensibile calo dei visitatori». Ma per i budget delle case, continuamente assottigliati, se non altro nelle dichiarazioni, i saloni sono improvvisamente diventati troppo costosi anche quando assicurano in pochi giorni centinaia di migliaia, finanche un milione di contatti. «Le voci che compongono la spesa per partecipare a un salone - precisa Michetti - sono tante. Il costo per gli spazi occupati, per esempio, al Motor Show incide soltanto per il 20% dell’investimento totale, tutto il resto è rappresentato dall’allestimento nel quale sono compresi il personale e i costi delle forniture di servizi. È evidente che rinunciando a scenografie faraoniche, a effetti speciali e a fotomodelle superpagate di spazio per fare economie ce n’è». È un po’ quello che è successo in gennaio a Detroit dove in molti casi non si è andati oltre una morbida moquette, ma le macchine c’erano e il pubblico ha dimostrato di gradire. Cosa può ancora fare, quindi, l’ente organizzatore per assicurare la presenza delle case? «Attivarsi per coinvolgere tutte le realtà interessate per fare “sistema” - spiega l’ad - a cominciare, per quanto riguarda il prossimo Motor Show, dalla Fiera di Bologna da cui abbiamo ottenuto una riduzione dell’affitto, che riverseremo interamente sugli espositori.

E poi, per offrire nuovi servizi ai visitatori, è necessario il coinvolgimento degli enti locali, Regione e Comune, visto che la ricaduta della rassegna bolognese sul territorio, secondo uno studio della Bocconi, è pari a sei volte il fatturato dell’evento». Quasi sicuramente l’unicità del Motor Show vincerà ancora una volta, per adesso godiamoci il «My Special Car Show» di Rimini, dove niente è di serie e dove l’auto è ancora capace di stregare e affascinare.

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