Cronaca locale

Migliaia di bollette gonfiate: il navigatore resta nella Rete

Connettersi a Internet spesso significa essere dirottati su numeri satellitari. In crescita le denunce

Daniele Scurati

È di nuovo emergenza dialer, i programmi informatici che ingannano i navigatori di Internet dirottandoli su numeri a sovrapprezzo. Le associazioni dei consumatori denunciano un'impennata di segnalazioni per bollette maggiorate di qualche centinaia di euro, a volte migliaia. «Sono un milione gli utenti oggi alle prese con problemi di fatturazione abusiva» denuncia l'avvocato Francesco Luongo responsabile per le telecomunicazioni del Movimento Difesa del Cittadino.
La nuova ondata
Non siamo ai livelli di allarme del 2003. Ma il ritorno di fiamma dei dialer, sempre più sofisticati con i pericolosi Trojan horse (cavalli di Troia), ha assunto contorni inquietanti. Abbandonati i vecchi 144 o 166, che danno ormai guadagni risicati, il business si fa l'899, satellitari e internazionali. Numeri che gonfiano le bollette in pochi minuti. Sul fenomeno, dietro al quale si celerebbero delle vere associazioni a delinquere, sarebbero in corso un migliaio di inchieste. Sono 250 i casi registrati a Milano dal Movimento del Cittadino nei primi nove mesi dell'anno, 45 solo tra agosto e settembre. «Da qualche mese i cittadini caduti per la prima volta nella trappola non beneficiano più del “condono” - lamenta l'avvocato Mattia Cappello, responsabile per la conciliazione Telecom -. Riusciamo a far stornare solo il 30 per cento. Per questo stiamo sperimentando i primi atti di citazione davanti al giudice di pace». Sono 368 le istanze di conciliazione, «in forte aumento» afferma il dirigente Giorgio Fermo; 36 le querele per frodi informatiche presentate alla Polizia Postale; una decina quelle portate alla Camera Arbitrale, che fino al 31 dicembre svolge il servizio di conciliazione gratuitamente. Ma è interessante il picco: negli ultimi due mesi Altroconsumo ha registrato ben 240 segnalazioni. «È solo la punta di un iceberg - aggiunge l'avvocato Tommaso Di Buono di Adiconsum -. La maggioranza giudica che il contenzioso non valga la candela e non esce allo scoperto».
Come difendersi
La domanda è d'obbligo: chi guadagna? A Telecom per legge compete la fatturazione. Ma le numerazioni a sovrapprezzo vengono date in concessioni ad altre aziende, che a loro volta le affittano ad altre società. Ma, come difendersi? Un metodo semplice, se non si dispone dell'Adsl, è chiedere al 187 la disabilitazione permanente e gratuita dei numeri a sovrapprezzo. Ma - chiarisce Telecom in una nota - ciò vale per «le telefonate che cominciano con i numeri 144, 166, 709, 899 e quelle verso i prefissi internazionali e satellitari il cui prezzo è superiore a quello applicato alla Zona 6». Questo vuol dire, per esempio, che se fosse dirottata a nostra insaputa una telefonata alle Barbados (fascia 6 a 1,69 euro al minuto) non sarebbe bloccata. Idem per l'892 che costa 1,50 euro al minuto. L'unico metodo al momento sicuro è la disabilitazione temporanea attraverso una chiave numerica, cioè con un codice personale (Pin). Ma il servizio è a pagamento (2,17 mensili e 13,63 di costo di attivazione). «I numeri a sovrapprezzo andrebbero richiesti dai cittadini che li vogliono attivare, invece vengono imposti» sbotta Rosario Trefiletti presidente di Federconsumatori. In realtà ci sarebbe uno strumento che in parte limiterebbe gli abusi. Il decreto dell'ex ministro Landolfi del 2006, prevede che il fornitore del servizio possa addebitare in bolletta un massimo di 12,50 euro. E obbliga lo stesso a mandare entro un anno un modulo agli utenti che dovranno esprimersi su un tetto mensile della fatturazione: 50 o 100 euro. In caso di mancata risposta, vale il principio del silenzio assenso. A oggi, comunque, non c'è traccia dell'invio del suddetto documento.

Dunque, si può essere spennati senza limite.

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