In migliaia dicono a Saviano: "Il Nord non si piega alla mafia"

Dopo gli interventi di Roberto saviano nel corso del programma di Raitre "Vieni via con me" e sul quotidiano "La Repubblica", nei quali ha accusato il Nord di essere mafioso, chiediamo di aderire alla nostra iniziativa: "Non sono mafioso"

In migliaia dicono a Saviano: "Il Nord non si piega alla mafia"

La risposta c’è stata subito. Immediata. Migliaia e migliaia di lettori hanno aderito all’iniziativa del Giornale «Una firma contro Saviano che dà del mafioso al Nord». Sin dalla mattina presto la redazione è stata inondata dalle email di chi proprio non ha resistito di dire a Roberto Saviano che no, il Nord non è mafioso. Che non è vero che il Nord, e i leghisti in particolare, ospitino in Padania i rappresentanti delle cosche mafiose. Chetutte le accuse srotolate dal giornalista e scrittore durante il tanto strombazzato programma con Fabio Fazio su Raitre sono gratuite.

E che persino ciò che il suo quotidiano, «Repubblica», gli ha permesso di dire è intollerabile. Nel suo articolo dell’altro giorno ha scritto che «Maroni parla come Sandokan» paragonando incredibilmente il ministro dell’Interno al boss della camorra. E non si tratta di cose dette in un (ingiustificabile) momento di euforia per gli elevati ascolti del programma. Né uno sfogo frutto di qualche particolare frustrazione. Saviano, come chiunque può constatare ,è portato in trionfo dalla sinistra. No, è proprio frutto del suo pensiero. E lo è almeno da sette anni. In un suo articolo del 2003, quando non era ancora il totem ricco e incontestabile di oggi, l’autore di «Gomorra» scrisse che «L’armata padana guidata da Bossi è un esercito pronto a usare il mitra contro immigrati, meridionali e negri». L’articolo si intitolava «Un sogno leghista» e faceva anche i nomie i cognomi di chi sarebbe stato pronto a impugnare i mitra e a premere il grilletto: Bossi, Maroni, Castelli,Borghezio.

Affermazioni gravissime che allora passarono inosservate perché, in fondo, di quell’oscuro collaboratoredel «Manifesto» se ne fregavano tutti. Ma che oggi, alla luce di quanto si è ascoltato durante il programma e si è letto su «Repubblica», diventano la conferma definitiva che lo scrittore più celebrato del momento, l’icona del pensiero di sinistra, non è altro che un collettore di luoghi comuni, per di più inoffensivi e indimostrabili.

Perciò i lettori del «Giornale» hanno reagito con tanta forza alla

nostra iniziativa scrivendo una email a nonsonomafioso@il giornale.it (è necessario firmare per esteso) oppure inviando un fax allo 02 72023859 o un sms al 335 7594391.

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