Migliaia di firme per far capire che siamo stanchi di farci buggerare: votiamo subito

Non ho casa a Montecarlo e neppure in Svizzera o alle isole Cayman. Ho però un sogno, la Politica con la P maiuscola, quella cioè al servizio del popolo e non della propria famiglia. Le 35.000 firme raccolte su il Giornale in soli 2 giorni per chiedere maggiore serietà alla terza Carica dello Stato vogliono dire qualcosa di più, oltre a pretendere con forza le dimissioni del Presidente della Camera dal suo ruolo istituzionale. Gli Italiani hanno il sospetto che questo Governo sia arrivato al capolinea perché qualcosa nell'ingranaggio romano non ha funzionato. Gianfranco Fini è la punta di un iceberg che si è andato a scontrare contro il Governo, spesse volte, in questi due anni di attività, per il solo gusto di fare «opposizione» in casa, in cambio di qualcosa. Non sempre siamo riusciti a capire l'entità di quel «qualcosa», ma nessuno può negare l'evidenza dei fatti. Gianfranco Fini, a piazza Montecitorio, non è mai stato «superpartes», e più volte la sua incoerenza istituzionale è stata rilevata e denunciata anche a mezzo stampa.

Per una volta, almeno, noi Italiani non vorremmo avere la sensazione di essere buggerati da qualche furbetto interesse di bottega, con la proposta di un «Governo tecnico». Torniamo pure alle urne, la volontà popolare non si smentirà e, ancora una volta, preferirà sempre Silvio Berlusconi alla guida del timone, magari senza qualche Bocchino o Granata di troppo.

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