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Milan-Juve, è subito battaglia «Fra noi niente amichevoli»

Ancelotti: «Ogni partita all’ultimo respiro». Stasera la sfida nel Trofeo Berlusconi: occhi puntati su Sheva e Ibrahimovic

Gian Piero Scevola

da Milano

Milan e Juve, ci risiamo. La sfida infinita tra i due club si arricchisce questa sera di un altro capitolo, avvincente ed emozionante come tutti gli altri che l’hanno preceduto. Al Meazza va in scena la 15ª edizione del trofeo Berlusconi, tanto caro al premier proprio perché ricorda il papà Luigi. È calcio d’agosto, da prendere con le dovute cautele, con nulla di certo e tanto ancora da fare, ma quando rossoneri e bianconeri si incontrano è pur sempre calcio vero, dove nessuno ci sta a perdere e nessuno tira indietro il piedino. Ma è anche Shevchenko contro Ibrahimovic, il grande ucraino per il quale Abramovich è disposto a spendere un capitale e il 23enne svedese che, magìa dopo magìa, si sta imponendo come uno tra i più accreditati pretendenti al Pallone d’oro (per Ancelotti il favorito è Gerrard).
«Le partite con la Juve non sono mai amichevoli», ci mette poco Carlo Ancelotti per caratterizzare il nuovo scontro con l’ex Fabio Capello, col quale ha concordato la possibilità di sostituire 6 giocatori. «La gara è molto importante per il nostro presidente e lo sappiamo, ecco perché cercheremo di onorarla nel migliore dei modi. Inoltre è importante anche perché ci presentiamo per la prima volta a San Siro davanti ai nostri tifosi. Con la Juve non esiste amichevole, i bianconeri saranno poi gli avversari con cui dovremo competere di più sia in Italia che in Europa».
Un attimo di riflessione e poi Ancelotti continua: «Partite come questa contano molto, perché ci devono dare subito la sensazione di poter affrontare l’avversario al meglio e di non essere inferiori. La Juventus è più forte dell’anno scorso non solo perché ha preso Veira. In questa stagione Capello ha a disposizione anche Mutu che resta un grosso giocatore. In difesa poi è arrivato Kovac che porta esperienza e solidità. A mio avviso la Juventus rimane leggermente più avanti rispetto all’Inter».
Ancelotti, rispetto al campionato scorso, può scegliere tra diverse opzioni offensive: «Tutti i nostri giocatori sono disponibili (assente il solo Inzaghi ancora in cura ad Anversa, ndr). In attacco Shevchenko farà un tempo con Vieri e un altro con Gilardino». E qui, inaspettatamente, arrivano dal buon Carlo elogi inaspettati per Bobo: «Vieri ha iniziato prima a lavorare con noi ed è più avanti. Sta bene, ha lavorato in maniera ottimale e dal punto di vista professionale ha rappresentato per me una sorpresa molto positiva. Tante volte si va dietro alle voci, poi le cose e le persone sono diverse. Forse anche l’ambiente nuovo gli ha dato nuovi stimoli. Vieri per me è sempre stato il centravanti ideale. È molto forte fisicamente, è un giocatore che non ho mai avuto nelle mie squadre». Il giudizio positivo accomuna però anche Alberto Gilardino, il colpo del mercato rossonero: «È arrivato dopo gli altri, è un po’ più indietro solo per questo. La timidezza?. Non è un problema, credo faccia parte del suo carattere. A Lugano, dove abbiamo fatto sette gol, Gila non è andato a segno ma è stato molto utile con alcune belle giocate in appoggio. Non è abituato al nuovo lavoro che fa e forse lo paga un po’. Certo, lui è Vieri sono completamente diversi: Bobo appoggia il gioco venendo incontro al portatore di palla, Gila invece si appoggia all’avversario e aspetta di ricevere il pallone».
La novità di questa stagione è che Ancelotti si prepara a sperimentare novità anche in fase difensiva, con un maggior frequenza di utilizzo della difesa a tre. «Noi abbiamo una interpretazione molto offensiva della difesa a tre e del conseguente uomo in più a centrocampo», conclude il tecnico rossonero.

«Rispetto all’amichevole di Lugano, dove abbiamo concesso molto in fase difensiva, dovremo essere più equilibrati quando utilizziamo questo modulo».

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