Al Milan point poi le caldarroste E la gente urla: «Non mollare»

MilanoOrmai è quasi una tradizione. Dopo una giornata passata in tribunale, dove ieri si è presentato verso le 11 e mezza per prendere parte all’udienza del processo Mills, un giro per la sua città. Era già successo pochi giorni fa, è accaduto di nuovi. Silvio Berlusconi nelle vie dello shopping di Milano, il Cavaliere per negozi in pieno centro, l’ex premier che compra regali. E si lascia immortalare dai cellulari, stringe mani, sorride, saluta i suoi fan, si immerge nella piccola folla che gli si accalca vicino, «sfidando» le preoccupazioni della sua scorta. Fu proprio durante un bagno di folla in piazza Duomo, infatti, che poco più di due anni fa Berlusconi venne ferito al volto da una miniatura della cattedrale. Ma il clima sembra cambiato. Ieri, il Cav ha raccolto soprattutto applausi.
Prima tappa, un negozio di porcellane in largo Augusto, a pochi passi dal palazzo di Giustizia, lasciato nel tardo pomeriggio dopo aver parlato un po’ con i giornalisti, tra politica e giustizia. Qualche minuto per una chiacchierata con i titolari, poi di nuovo in strada per scambiarsi gli auguri con i curiosi che avevano seguito i suoi spostamenti. «Resisti, siamo con te», gli dicono alcuni. Da lontano, invece, si sente un grido. «Vergogna». Ma è una contestazione isolata. Il resto del pomeriggio scorre senza problemi. Anzi, Berlusconi raccoglie consensi. Inevitabile nella seconda tappa del suo tour milanese, che passa per il «Milan point». La casa della sua squadra. Di più. Come ama spesso ricordare l’ex premier, «la squadra più titolata al mondo».
Ancora foto, ancora battute con i molti ragazzi che erano presenti nel megastore. Tifosi rossoneri, ça va sans dire, che l’hanno applaudito. Berlusconi firma un pannello su cui alcuni giocatori del Milan hanno già lasciato la traccia del loro passaggio. «Sei il nostro presidente», è il coro. Poi, avanti in corso Vittorio Emanuele, tra la folla che si era riversata in strada per gli ultimi giorni di shopping prima di Natale.
Dura un’oretta, la passeggiata del Cav. Sorridente e disponibile. Gli piace il contatto con la folla, si vede. Una batteria che si ricarica. E lo dice. «È sempre così, anche quando vado nelle città più piccole», racconta. Ma la gente le vuole ancora bene, chiede un cronista? Berlusconi si guarda attorno. Indica le molte persone che gli si fanno vicine. «Giudichi lei», risponde.
Ormai è sera. La camminata si avvicina alla fine. Fatto qualche acquisto - e mangiate un po’ di caldarroste - il Cavaliere raggiunge piazza della Scala, sempre accompagnato da due ali di folla.

Un ultimo saluto. Un’ultima domanda. Cosa farà a Natale? «Lo trascorrerò a casa - spiega l’ex premier - siamo in 41, tra cui c’è anche un cugino prete». Poi sale in macchina e parte. Fine del bagno di folla. E scorta più serena.

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