«Sono vicende personali che la società non intende commentare». Per il Milan, dunque, il caso è chiuso. Poche parole, affidate a un portavoce rossonero, per mantenere un basso, bassissimo profilo sulla vicenda. Tutto il contrario di quanto dichiarato dallonorevole Vladimir Luxuria. Già durante il suo mandato come deputato eletto nelle file di Rifondazione comunista, lonorevole transgender, al secolo Vladimiro Guadagno, aveva invocato a gran voce la parità sessuale anche nello sport «dove prevale troppo la divisione dei generi: propongo lintroduzione di squadre miste che, oltre a contrastare lomofobia, aiuterebbero i gay a fare coming-out, dal momento che per molti gli omosessuali non sono in grado di fare sport», la sua boutade che, francamente, non ebbe molto seguito. Ieri, dopo il polverone sollevatosi attorno a Ronaldo, lennesima uscita che, più che un commento, somiglia a un diretto in pieno volto al calciatore: «Ogni volta che una persona nota - le parole del transgender Luxuria -, come nel caso di Ronaldo, ma anche meno nota, viene pizzicata con una trans, la stessa persona cade dalle nuvole, dicendo di essere stata tratta in inganno. Addirittura tre inganni, nel caso di Ronaldo».
Quindi la stoccata finale: «La verità è che - conclude Luxuria -, molti uomini, cercano il piacere trans non certo come surrogato di una donna. È lalibi dellipocrisia, un copione troppo ripetuto, per essere originale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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