Un tempo, per ovviare al continuo gonfiarsi dei prezzi degli immobili, si decideva di «emigrare» in periferia. Poi è sorto lhinterland milanese: una manciata di comuni affacciati sulla città, facilmente raggiungibili in auto o con i mezzi pubblici. Unespansione a macchia dolio della città che ancora fatica ad esaurirsi: ora la nuova «periferia milanese» si chiama Novara, Varese, Gallarate o Piacenza. «Con 300mila euro - spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari - si può acquistare un trilocale di poco meno di 100 metri quadrati in zona Maciachini, oppure una villa su due piani di 180 metri quadrati con giardino e box sui colli piacentini». Unallettante offerta, alla quale sempre più famiglie hanno dato seguito. «Nella localizzazione dei nuovi insediamenti - continua Breglia - si seguono le linee di sviluppo delle ferrovie e delle autostrade. Si cerca di acquistare casa in zone ben collegate con Milano». E a ben guardare, le stazioni di Novara e Varese distano poco più di unora di viaggio dalla centralissima stazione Cadorna, mentre sono sufficienti poco meno di tre quarti dora per raggiungere la stazione Centrale da Piacenza: più o meno, quanto si impiega per attraversare la città in macchina nelle ore di punta.
Una tendenza evidenziata persino dal «Rapporto sul mercato immobiliare lombardo», presentato da Ance Lombardia: nel 2006, il giro daffari del mercato immobiliare ha toccato i 9,7 miliardi di euro di fatturato, con una flessione delle compravendite nellarea milanese superiore al 6 per cento che, con 2,9 milioni di metri quadri scambiati, è tornata al livello di fine 2001. Comprare casa a Milano è un lusso che sempre meno persone oggi possono permettersi: un bilocale nella cerchia dei Navigli costa 10mila euro al metro quadrato, mentre per acquistare nelle più recenti realizzazioni residenziali raggiunte dalla metropolitana si può arrivare a spendere fino a 4mila euro, senza dimenticare che «a Rho, nelle vicinanze della nuova Fiera - spiega Braglia - non si trova nulla a meno di 3mila euro». E così si finisce a vivere a più di 50 chilometri dal centro di Milano.
Nonostante questo, nellanno appena trascorso, ledilizia è risultata il settore trainante delleconomia lombarda: 7,7 per cento del Pil regionale e investimenti di oltre 6,6 milioni di euro in nuove costruzioni residenziali per un patrimonio che oggi ammonta a più di 4,2 milioni di case, cresciuto dal 1997 di circa il 10 per cento.
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