Milanesi puntuali? Forse un tempo Ora una volta su 8 arrivano in ritardo

Milanesi puntuali? Non più tanto e crolla un mito. Addio allora all’immagine del «cummenda» che impaziente aspetta il cliente romano che se la prende comoda e non arriva. Ora quelli che arrivano in ritardo abitano qui e sono sempre di più. I milanesi «toppano» gli appuntamenti una volta su otto, per un totale di oltre 20 minuti al giorno ovvero oltre cinque giorni all’anno. E non è solo un fatto di costume, su cui sorridere. Perchè per circa una impresa su due questi ritardi generano una perdita che pesa per il 3% del fatturato. Una bella botta. È quanto emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su un campione di quasi 1.100 operatori economici milanesi. Ogni giorno nel capoluogo lombardo circa 300mila ore si perdono in attesa, a causa di un ritardo che, secondo questa indagine, si accumula così: il 30% per via del traffico (17,3% nel tragitto per raggiungere il lavoro, l’8,7% per tornare a casa, il 3,5% per portare e per andare a prendere i bambini a scuola) e il 21% durante la mattina, per via della fatica di alzarsi dal letto (8,2%) e per i preparativi mattutini (12,7%). Secondo la Camera di Commercio meneghina sono soprattutto le donne ad accumulare ritardi la mattina che poi si trascinano per tutta la giornata. I ritardi si fanno sentire sugli appuntamenti di lavoro e non solo: in media un milanese ha quasi tre appuntamenti al giorno e il risultato che uno su cinque perde almeno un appuntamento al mese per via dei ritardi accumulati.

«La filosofia dell’andare di corsa non piace a tutti» conclude la Camera di Commercio, che spiega che per circa un quarto dei milanesi questa è una abitudine da cambiare perchè crea ansia e perche impone un ritmo di vita troppo veloce che non lascia pensare.

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