Milano apocalittica con la «Nube purpurea»

Lo stadio di San Siro semidistrutto sotto un cielo denso di nubi. La Madonnina che svetta nella tempesta. La Torre Velasca, sola, che sovrasta una metropoli confusa. Sono queste tre delle sette tappe dell’immaginifico viaggio pittorico nella nostra città che Tom Porta ha realizzato per la Galleria ArteUtopia. Nei suoi dipinti troverete una Milano diversa, surreale, apocalittica. Eppure perfettamente riconoscibile. Come in quell’olio che raffigura un binario della Stazione Centrale sovrastato dalla cupola a vetrate e avvolto in un paesaggio incredibilmente privo della presenza umana: il grigio, gli squarci bianchi e gialli di luce e cieli che sembrano densi, quasi palpabili, sono la cifra stilistica di Tom Porta, giovane artista che nelle tavole di grandi dimensioni ci restituisce una città che è un simulacro vuoto. Restano solo le grandi architetture, vestigia di una metropoli ora accartocciata su se stessa, avvolte nella «Nube purpurea» che dà il titolo all’esposizione e al romanzo di Matthew Phipps Shiel che ha ispirato il lavoro del pittore. Agli inizi del secolo scorso, il visionario scrittore immaginò infatti un mondo in cui le città moderne erano avvelenate da una misteriosa nube color porpora che dal cielo annienta ogni cosa: non vi resistono gli esseri animati, ma solo i resti architettonici di una civiltà ormai volta al declino. Sono passati più di cento anni dalla pubblicazione di questo sconvolgente libro (in Italia edito da Adelphi) ma le suggestioni di Shiel non hanno perso vigore. In una mostra ideata da Luigi Pedrazzi, curata da Chiara Canali e che coniuga la pittura contemporanea con la narrazione moderna, il visitatore è spinto a osservare Milano da una prospettiva diversa: anche i monumenti o gli spazi più frequentati, come lo stadio e la stazione, sono letti seguendo le visioni di Shiel che già nel 1901 aveva compreso che la sola tecnologia non era sufficiente per un reale progresso della società metropolitana.

I colori e le forme di Tom Porta ci presentano, certo, una Milano irreale. Eppure, a guardarla, un brivido corre lungo la schiena: e se le profezie di Shiel, prima o poi, si avverassero?
Tom Porta. La nube purpurea
Galleria ArteUtopia, via Gian Giacomo Mora 5
Fino al 1 dicembre

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