Gianandrea Zagato
Cresce il mal di pancia di Nando Dalla Chiesa nei confronti di Bruno Ferrante. Il segretario cittadino della Margherita vede un pericolo e lo denuncia, nero su bianco. «Lavevo intuito da un po di tempo - scrive Dalla Chiesa nel suo blog -. Dietro Ferrante ci sono, a fare da cabina di regia, gli stessi che facevano da sponsor e ambivano a fare da Richelieu di Umberto Veronesi». I nomi? «Gianni Cervetti, Luigi Corbani, Augusto Castagna, Giacomo Properzij e altri. Una ventata di anni Ottanta di cui Milano non ha bisogno. Gente anche di spessore», annota online il parlamentare della Margherita «ma che non porterà certo (visti i precedenti) il colpo di reni di cui Milano ha bisogno».
Valutazione di chi non ritiene, come pensa invece lex inquilino di via Vivaio, quei nomi déjà vu un «valore aggiunto» per la costruzione della lista civica. «Se avevo avuto diffidenza per la candidatura di Veronesi - aggiunge Dalla Chiesa - era anche per la plastica presenza (dietro il nome illustre) di questo retroterra politico e generazionale, con il quale ci saremmo dovuti trovare dalla stessa parte della barricata. Ora me lo ritrovo pari pari dietro Ferrante. Sono loro a consigliare, a fare gli strateghi, a fare la celebre lista civica; con i partiti che hanno sostenuto Ferrante alle primarie ridotti a utili comparse. Insomma, mi attanaglia un dubbio: vuoi vedere che abbiamo il progetto Veronesi senza la forza durto di Veronesi?». Domandina che al quartier generale dellaspirante sindaco del centrosinistra non trova una-risposta-una. Ma, senza forse, anche il silenzio vale più di una replica: evidente limbarazzo dellex prefetto nei confronti delluscita pubblica firmata da chi aveva contribuito a far emergere la candidatura di Bruno Ferrante e laveva poi sostenuta con molta convinzione anche alle primarie dellUnione.
Impegno e passione quantomeno malriposti, soprattutto rileggendo quelle attestazioni che, appena tre mesi fa, Dalla Chiesa spendeva per laspirante candidato sindaco: «Se va a cena con gente che Dario Fo non frequenta è anche per capire quali rapporti bisogna stabilire con certi interessi. Abbiamo candidato lui proprio perché a questi interessi è del tutto estraneo».
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