Milano celebra la Giornata della Libertà

Oggi il parco Valsesia verrà dedicato alle vittime dei gulag

Marta Bravi

Milano festeggia la Giornata della Libertà. Prima davanti all’ingresso del Pirellone (13 e 30), poi a Palazzo Marino (17 e 30, sala Alessi). In piazza De Angeli (ore 16) e infine in piazza San Babila (18 e 30) sono stati simbolicamente abbattuti due muri di Berlino. «Celebrare la festa della Libertà il 9 novembre, anniversario della caduta del muro di Berlino - dice il presidente della Regione Roberto Formigoni - significa celebrare la piena liberazione dell’Europa dal totalitarismo, ma anche essere consapevoli che il mondo non è al riparo dalla malattia totalitaria». E proprio ieri pomeriggio gli esponenti di An hanno abbattuto un muro di cartone, per ricordare la caduta del muro di Berlino. «Per noi è una vera festa - esulta Ignazio La Russa dal palco - perché siamo riusciti, e lo considero la cosa più importante che ho fatto nella mia carriera, a far istituire con la legge 61 la Giornata della Libertà». Noi vogliamo ricordare. A differenza della sinistra che ha il brutto vizio di far cadere certi fatti nell’oblio, come è successo con i gulag». E la memoria delle vittime italiane dei gulag è stata celebrata ieri in Comune, alla presenza di alcuni parenti. Celebrazione che culminerà oggi alle 11 al parco Valsesia, con l’inaugurazione di una lapide intitolata ai 1024 connazionali perseguitati dallo stalinismo. «Milano ha il dovere di ricordare questa triste pagina di storia - commenta il vicesindaco Riccardo De Corato - che per anni è stata sottovalutata e pressoché ignorata».

Aggiunge Francesco Pergola, che nei gulag perse parte della famiglia: «Sono sorpreso dal fatto che oggi si parli di cose rimaste segrete per anni anche per noi, tanto che le prime notizie pubbliche sugli eccidi risalgono a meno di dieci anni fa».

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