Milano - Contestazione anche a Milano, come a Roma, al corteo del 25 aprile. Un copione che si ripete e che era previsto anche sotto la Madonnina. Ad essere presi di mira il sindaco Letizia Moratti e il presidente della Provincia, Guido Podestà. Podestà è stato contestato quando è entrato nel corteo con il gonfalone della Provincia. Il sindaco di Milano, Letizia Moratti,entrata nel corteo in corso Vittorio Emanuele all'altezza della chiesa di San Carlo è stata anch'essa accolta da fischi, insulti e slogan. La Moratti con la fascia tricolore, scortata dalla polizia ha proseguito verso il piazza del Duomo mentre giovani dei centri sociali gridano slogan: "Fuori i fascisti dal corteo", "Vergogna, vergogna", "La resistenza è partigiana, Moratti te ne devi andare". Poi la contestazione è ripresa quando sono saliti sul palco in piazza Duomo: salve di fischi hanno coperto le prime parole di Podestà. I fischi, seppur con minore intensità, sono proseguiti mentre continuava a pronunciare il suo intervento.
Podestà: ricordo caduti e vittime di gulag e foibe "Il ricordo dei caduti e della Liberazione è ragione di identità e di rispetto per le istituzioni democratiche", oltre che "il ricordo dei caduti, dei patrioti dei tanti giovani che si sono battuti per la rinascità dell'Italia ai quali deve andare sempre la nostra gratitudine. Una lotta che non è stata solo di liberazione nazionale, ma una lotta di tanti popoli per liberare l'Europa e l'umanità intera dall'incubo del nazismo e per porre fine all'orrore della shoah". Così, il presidente della provincia di Milano si è espresso in un passaggio del suo discorso. A giudizio di Podestà, che è entrato nel corteo insieme alla Brigata ebraica, "il ricordo degli ebrei, vittime della persecuzione e dello sterminio è centrale in questa giornata di riaffermazione dei nostri ideali di giustizia e libertà e ci anima ancora oggi contro il ripetersi indegno e pericoloso di nuove forme di antisemitismo e di razzismo. Così - ha aggiunto - così come, parimenti, resta vivo in noi il ricordo doloroso per le milioni di vittime innocenti, immolate nei gulag e nelle foibe".
Strada e Dell'Aira alla manifestazione La rappresentanza di Emergency, nel lungo serpentone del corteo del 25 aprile, è stata accolta da un lungo applauso all'arrivo in piazza del Duomo. "Siamo con voi", "non mollate", i numerosi incitamenti indirizzati dalla gente agli operatori e ai simpatizzanti dell'associazione presenti oggi, tra cui il fondatore, Gino Strada, e uno dei tre arrestati in Afghanistan, l'infermiere Matteo Dell'Aira.
La Moratti: mi aspettavo le contestazioni "Le contestazioni me le aspettavo, ma ho avuto anche tanti abbracci e applausi". Lo ha detto il sindaco di Milano Letizia Moratti, giunta sul palco di Piazza Duomo, dopo le contestazioni durante il corteo. "La mia presenza - ha spiegato - è una testimonianza, perché queste vanno trasmesse ai più giovani". Il sindaco sul palco ha abbracciato un partigiano di 87 anni. Il sindaco di Milano, ricordando le parole di ieri del capo dello Stato, che ha segnalato la mancanza anche di un memorial a Sandro Pertini, ha spiegato: "Vedremo cosa potremo fare. Sono parole importanti, perché Pertini è un personaggio attraverso il quale possono essere veramente trasmessi i valori della Resistenza". Il sindaco ha quindi precisato che ha voluto essere presente quest'anno, come avvenne due anni fa: "Ho voluto essere presente per confermare l'importanza di questa data e la memoria di chi ha sacrificato la vita per darci la libertà". Infine, parlando del discorso di Napolitano alla Scala, ha sottolineato: "é stato un discorso per trasmettere i valori della Resistenza che vanno difesi nell'impegno quotidiano".
Tensione fra centri sociali e polizia Il corteo dei centri sociali diretto verso piazza Duomo è stato rallentato dalla polizia, che voleva impedirne l'ingresso nella piazza. Nel corso di una breve contrapposizione si sono verificati attimi di tensione con spintoni e qualche manganellata, ma alla fine i manifestanti, 4-500 persone secondo la polizia, sono stati fatti accedere sul sagrato dove hanno contestato i relatori e anche molti dei manifestanti e reduci. Per tacitare gli esponenti dei centri sociali, in particolare del 'Cantiere', sono intervenuti anche i reduci dai campi di sterminio nazisti che sono stati a loro volta insultati al grido di "fascisti, fascisti". Avvicinatisi ai giovani con i cartelli che rappresentano lager come Auschwitz e Treblinka, i reduci sono stati anche sporcati da lanci di birra e vino.
Polemiche per l'ordine pubblico "È una questione di gestione dell’ordine pubblico. Credo che questa manifestazione a Milano meriti di avere una gestione di sicurezza della piazza diversa". Il sindaco di Letizia Moratti, punta il dito contro la gestione dell’ordine pubblico a Milano dopo le contestazioni dei centri sociali in occasione della manifestazione per il 25 aprile. "La gestione della sicurezza deve consentire a chi ha fatto la storia della libertà di parlare nel rispetto delle idee2. Il sindaco, però, non vuole che si parli di contestazioni che riguardano tutta la manifestazione. "C’è solo un piccolo gruppo attrezzato e rumoroso. Le contestazioni non riguardano la manifestazione tutta".
Anche il presidente della Provincia Podestà, ritiene che ci si debba interrogare sulla efficienza dell’ordine pubblico dopo le contestazioni che ogni anno si verificano in piazza a Milano il 25 aprile. "È una domanda che mi sono posto anch’io - ha detto - su come sia stato possibile che un camion dei centri sociali sia arrivato fin qua". Durante il suo intervento dal palco, infatti, un camion dei centri sociali è riuscito a raggiungere piazza Duomo dove ha tentato di sfondare il cordone di sicurezza della polizia. "Tutti gli anni si verificano queste contestazioni - ha sottolineato Onorio Rosati, sindacalista della Cgil di Milano - qualcuno questa volta si dovrà assumere la responsabilità.
Sono fischi organizzati, è una contestazione al 25 aprile per come viene organizzata. Ritengo ci sia una responsabilità in più, che è quella di chi deve fare il servizio d’ordine. È incompetenza o si vuole che il 25 aprile venga impunemente infangato?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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