Milano, l’aggressione è iniziata un anno fa

Un anno ad alta tensione, con decine di manifestazioni, quasi mai autorizzate, che hanno paralizzato la città, tra muri imbrattati, bombe carta, cassonetti incendiati e aggressioni alle forze dell’ordine. Un anno durante il quale gli antagonisti hanno iniziato a individuare i «nemici», giornalisti, poliziotti, attivisti di altri movimenti, mettendo i nomi e le foto in Internet e su manifesti e volantini. Un anno che ha visto salire livello di scontro di piazza salire di tono, passando da semplici tafferugli a scene da guerriglia urbana. Per di più ripetute con sempre maggior frequenza, toccando a novembre il ritmo di due o tre alla settimana. Fino ad arrivare alle tre manifestazioni della settimana scorsa, il 7, l’11 e il 12, con incidenti sempre più gravi.

Fino a domenica quando in Duomo non sono neppure i Centri sociali, ma simpatizzanti del centrosinistra, tra i quali appunto Massimo Tartaglia, elettore dichiarato del Pd che, parole sue «quando mi sono ritrovato davanti Berlusconi non c’ho visto più».

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