Milano L’assessore alla Mobilità

Milano «L’assessore Maran non ha subito pressioni, ha avuto richieste a cui ha risposto fermamente no». Così il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è tornato a difendere il suo assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran nell’occhio del ciclone per il «caso Penati». Il riferimento è alle dichiarazioni rese dal non indagato Antonio Rugari, l’ex presidente del Consorzio trasporti pubblici (l’autore dell’sms a Penati) che al Corriere della Sera racconta: «L’assessore Maran mi ha offerto una posizione nel Cda dell’Agenzia per la Mobilità e una consulenza sui progetti per la sosta regolamentata». Accuse smentite categoricamente dallo stesso Maran: «Menzogne. Fango. Io non ho neppure un budget per le consulenze».
Così sulle presunte pressioni subite dal Pd nella formazione della giunta, in particolare dell’attribuzione delle delicate deleghe ai Trasporti al giovane «pupillo di Penati», il primo cittadino anche ieri ha voluto ribadire la sua autonomia: «La mia parola è sufficiente per dire che non c’è stata nessuna pressione e le scelte sono state fatte in totale autonomia, sfido chiunque a dimostrare il contrario». La vicenda Penati? «Provo profonda tristezza e grande rammarico».
Ma a tradire l’atmosfera elettrica che si respira a Palazzo Marino, la reazione della giunta, che ieri si è riunita per la prima volta dopo la pausa estiva: «Non esiste nessun “caso Maran”» ha replicato secca l’assessore all’Urbanistica Lucia de Cesaris. È bastato il tono della voce a far crollare l’ostentata sicurezza di questi giorni: «Si usa il sospetto come strumento violento basandosi sul nulla.

Nessuno può essere ritenuto responsabile dell’adesione a un partito politico all’interno del quale ci sono dei problemi - spiega ancora - la giunta è formata da persone perbene, di assoluta trasparenza e competenti, tutte scelte dal sindaco senza alcun tipo di pressione. Noi tutti andremo giudicati per quello che faremo».

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