La Milano della moda bloccata dal solito sciopero del venerdì

Serrande giù e alle 18 chiuse tutte le metro tranne la M3 Dipendenti di Trenord pronti a incrociare le braccia lunedì

La Milano della moda bloccata dal solito sciopero del venerdì
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Dopo le 18 di ieri il caos in città, con una sola linea della metropolitana rimasta aperta. Quindi Milano è rimasta praticamente senza metropolitana, o quasi, fino a stamattina. Alle prese con l'ennesimo venerdì «nero» per pendolari e viaggiatori che s dovevano spostarsi.

Si sapeva che con la fine dell'estate e l'avvicinarsi della stagione autunnale sarebbero riprese le agitazioni sindacali che interessano i trasporti sia a livello nazionale sia locale, ma certo nessuno immaginava che sarebbero state ancora, e da subito, ancora più aspre dell'anno scorso. E invece è così. Treni, aerei, mezzi pubblici nelle città, persino il trasporto ferroviario merci. Non c'è settore che si salva dalla nuova ondata di scioperi.

La giornata di ieri ne è stata un esempio visto che allo sciopero ha aderito anche Atm e che è caduto nel pieno della Fashion Week e di tutto gli eventi che la caratterizzano, una delle settimane più movimentate dell'anno. Dalle 18 in poi, inoltre, hanno chiuso chiudono M1 (rossa), M2 (verde), M4 (blu) e M5 (lilla) con al sola linea gialla, la M3, rimasta aperta. Le altre linee infatti hanno riaperto solo stamattina. E anche per le linee di superficie le corse sono state ridotte, molo rallentate, con inevitabili disagi e ripercussioni su tutto il traffico.

La prima fascia dello sciopero si era conclusa alle 15, quando aveva riaperto la M2, chiusa dalle 8,45. Era ripresa anche la normale circolazione della M1 che aveva maggiori tempi di attesa e la M5, dopo essere stata chiusa tra Zara e San Siro, aveva riaperto tutte le stazioni; ridotti bus, filobus e tram con maggiori attese alle fermate. Ma dalle 18 è scattata la seconda fascia dell'agitazione durata fino alla fine del servizio. Tantissime le persone in attesa alle banchine, costrette a osservare il passaggio di bus e tram con l'insegna «Fuori servizio» al posto della destinazione.

Lo sciopero ieri in Lombardia ha avuto ha conseguenze sul servizio della funicolare che collega Como a Brunate, dalle 8.30 alle 16.30 e dopo le 19.30, fino al termine del servizio. Il servizio dei bus notturni è ripreso regolarmente dopo le 2, compresi quelli che sostituiscono le metropolitane. Anche gli Atm Point sono rimasti chiusi per tutta la durata dello sciopero.

Lo sciopero è stato proclamato da Cub trasporti, Cobas lavoro privato, Adl Cobas e Sindacato generale di base. I temi sul «tavolo» della contrattazione tra le sigle e le aziende di trasporto pubblico sono sempre gli stessi. I sindacati dicono che c'è «indisponibilità delle controparti datoriali ad aprire un confronto sulle questioni poste dalla categoria riguardanti: l'aumento salariale di 300 euro; riduzione dell'orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali, a parità di salario e riduzione periodo di guida e del nastro lavorativo per gli autisti». Sempre ieri anche Usb Lavoro Privato ha indetto un proprio sciopero nazionale di 24 ore.

Lo sciopero di ieri non ha interessa linee di Trenord, utilizzate dai pendolari lombardi. Ma è da segnare in agenda un nuovo sciopero, proclamato dai lavoratori di Trenord, per la giornata di lunedì 30 settembre 2024.

La protesta, comunicata dal ministero dei Trasporti, è stata indetta è stata indetta dalle sigle sindacali Uilt Uil e Orsa Ferrovie.

L'onorevole di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato ha offerto la propria solidarietà ad autisti e personale del trasporto pubblico locale che hanno scioperato ieri per le troppe aggressioni.

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