Milano si conferma al primo posto fra le 107 province italiane per qualità della vita, seguita da Bolzano e Bologna secondo la ventisettesima edizione dell'indagine realizzata da Italia Oggi e Ital Communications, in collaborazione con l'Università Sapienza di Roma. È pero fanalino di coda alla voce reati e sicurezza. Rispetto allo scorso anno. Milano mantiene il primo posto per reddito e ricchezza e migliora passando dal quarto al secondo posto per istruzione e formazione. Perde invece posizioni nelle altre voci: per popolazione passa dal quarto al quinto posto, per ambiente e turismo dall'ottavo al nono, per sistema salute dal sesto al dodicesimo, mentre è stabile al 31esimo posto per Affari e lavoro. Crollo per sicurezza sociale dove passa dal quinto al 29mo posto e perdita di una posizione sul reati e sicurezza dove passa dalla posizione 106 alla 107, ultima.
"Dopo il Sole 24 Ore del mese scorso, anche i dati del quotidiano specializzato Italia Oggi in collaborazione con Ital Communications hanno evidenziato il lato oscuro della città - sottolinea il deputato FdI Riccardo De Corato -. Questi tristi record, che dal 2017 puntualmente si susseguono, altro non sono che una grave e triste conferma del fallimento delle giunte di centrosinistra degli ultimi 14 anni, in particolare del primo cittadino e assessore alla Sicurezza Beppe Sala".
A sorpresa e con un bel balzo in avanti, Ascoli Piceno apre la classifica relativa a reati e sicurezza, scalando dieci posizioni rispetto allo scorso anno. Seguono nell'ordine Oristano, Potenza, Matera e Treviso. Anche quest'anno le province dove la sicurezza è risultata buona o accettabile ammontano a 65 su un totale di 107, dato in linea con le ultime sette edizioni dell'indagine, un risultato quindi stabile nel tempo. In coda troviamo Roma, Trieste, Firenze e ultima, come si diceva, Milano. Per il 2025, nella dimensione della sicurezza sociale sono stati sostituiti 5 dei 12 indicatori presi in considerazione in passato.
È subentrato il dato relativo ai "neet" (percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano), gli omicidi stradali ogni 100 incidenti stradali, i morti per abuso di alcol per 100mila abitanti e morti per abuso di sostanze stupefacenti, infine l'indice di affollamento carcerario.