Geni di ieri e volti celebri di oggi. O di uno ieri recentissimo. La serie dei «101» si arricchisce di un nuovo titolo «101 personaggi che hanno fatto grande Milano» (Newton Compton, pp. 522, euro 14,90) che completa un percorso milanese sul quale la casa editrice romana è da sempre particolarmente attenta. Autori del volume Andrea Accorsi e Daniela Ferro che si erano già occupati in passato di cose meneghine sul versante della criminalità il primo e su quello delle grandi dame la seconda. Ora, in questa nuova fatica prodotta a quattro mani, figurano uomini celebri del Cinquecento come Leonardo, scrittori notissimi come Carlo Bortolazzi e Salvatore Quasimodo, musicisti come Giuseppe Verdi, editori come Ulrico Hoepli e Valentino Bompiani insieme a volti dei nostri tempi: lo stilista Giorgio Armani, il premier Silvio Berlusconi, il Nobel Dario Fo, la cantante Ornella Vanoni, la ballerina Carla Fracci, i cantanti Adriano Celentano, Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci. E perfino i calciatori simbolo: Giacinto Facchetti per l'Inter e Gianni Rivera per il Milan, in stile rigorosamente bipartisan anche sportivo.
Come si vede da una rapida scorsa, non occorre essere milanesi di nascita per entrare nel novero dei prescelti, pochissimi di loro sono autenticamente nati sotto la Madonnina, quasi tutti sono originari di altre città ma, a loro modo, sono diventati un simbolo della milanesità, dal passato remotissimo dell'antichità da cui escono Diocleziano e, naturalmente, Sant'Ambrogio alle due suddette icone del calcio cittadino. Un viaggio infinito attraverso i secoli che conduce il lettore come in una galleria, di nicchia in nicchia, a scoprire vizi privati ma soprattutto pubbliche virtù dei grandi che hanno dato lustro a Milano con qualsiasi mezzo e con qualsiasi professionalità. Dal capitano di ventura Giacomo Trivulzio che voleva diventare signore della città a Indro Montanelli che a Milano ha legato il suo nome e la sua attività prestigiosa di giornalista. Un album di storia e di storie tutte da leggere e da gustarsi non necessariamente seguendo un senso cronologico che è poi il criterio ordinativo del volume, ma anche eventualmente in ordine sparso.
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