A Milano un ricovero su cinque per virus influenzali e polmoniti

Intasate corsie e accettazioni. La Guardia medica: «Il 50% delle chiamate per forme parainfluenzali»

I milanesi sono fortunati. Pochi quelli colpiti da influenza. Non sono, invece, fortunati gli ospedali. Pronti ad affrontare l’emergenza influenzale non godono di buona salute. Sono intasati di malati ugualmente, a farli «soffrire» sono soprattutto coloro che sono stati colpiti da polmoniti e da virus para-influenzali. Questi costituiscono ben un quinto dei ricoverati.
Un’altra patologia che sta riempiendo i nosocomi è nel 16% dei casi l’ictus, e ancora più alta è la percentuale dei parti. Sono queste le tipologie di ricoveri che stanno intasando le corsie. Il rimanente 46% di degenze è riconducibile a varie tipi di patologie mediche e chirurgiche come spiega bene Mauro Moreno direttore sanitario del San Paolo. «Nella nostra struttura - spiega - che non è dotata di neurochirurgia e cardiochirurgia - il 46% dei pazienti che arrivati in pronto soccorso ricoveriamo accusano i disturbi più svariati. Per esempio: appendicite, colecisti, fratture al femore, ulcere. Patologie non riconducibili a grossi gruppi e non legate al periodo stagionale, come nel caso del ben 20% dei ricoveri che sono dovuti a broncopolmoniti, insufficienze respiratorie varie e malanni di stagione». Virus influenzali, questi ultimi, favoriti dagli sbalzi termici che stanno oscurando l’influenza.
«Un’altra alta percentuale di pazienti - aggiunge il dottor Moreno - riguarda i parti. Ben il 18% dei pazienti transitati lunedì in pronto soccorso era composto da gestanti. Poco più bassa è un’altra percentuale significativa, che non può certo rallegrare. Il 16% dei ricoveri è dovuto a persone colpite da ictus». E quanto accade in questi giorni all’ospedale di via di Rudinì è la copia di quanto avviene negli altri nosocomi. Tant’è vero che tutte le strutture, sia pubbliche sia private, sono costrette a chiudere spesso le accettazioni dei reparti di medicina. Proprio quelli dove vengono ricoverati i pazienti colpiti da patologie respiratorie.
Se oggi il direttore sanitario del San Paolo può tirare un sospiro di sollievo perché non costretto a chiedere al 118 di non portare pazienti destinati alle corsie di medicina, altri suoi colleghi non possono fare altrettanto. Sono costretti a rifiutare nuovi pazienti i direttori sanitari della Santa Rita, del Policlinico, della Macedonio Melloni, dell’Humanitas, del San Raffaele, del Niguarda e del Fatebenefratelli. E che a far star male i milanesi sono soprattutto le patologie respiratorie e i virus similinfluenzali se ne sono accorti alla Guardia Medica che è attiva tutte le notti e gli interi fine settimana. «In questo periodo - precisa la responsabile, dottoressa Elisabetta Fogari - ben il 50% delle chiamate è dovuto alle forme para-influenzali con interessamento polmonare. Il restante 50% è riconducibile a patologie che non sono assolutamente legate a questo periodo dell’anno.

È il caso, per esempio delle coliche renali, dei piccoli traumi domestici».
«E dei Trattamenti Sanitari Obbligatori - conclude la responsabile della Guardia Medica - cui devono essere sottoposti pazienti psichiatrici gravi».

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